Si inaugura questa sera, mercoledì alle ore 20 a Vestone la mostra “Vedute prospettiche: riconversioni artistiche”. Immagini di luoghi dismessi, spazi che hanno perso un’anima ma che potrebbero tornare presto a palpitare. La rassegna è aperta fino al 14 dalle 20 alle 22 in via Bettinzoli a Vestone proprio in un negozio sfitto.

Si chiama:. A dimostrazione che la vita anche in un centro storico sonnacchioso può ricominciare a pulsare. L’idea è stata portata avanti dalla creatività dell’assessore comunale Anna Massolini che si è avvalsa della collaborazione di Simona Tonni e Mattia Apostoli. Le foto sono di Francesco Ferliga. Altro appuntamento da non perdere sabato 10 settembre con una serie di iniziative e laboratori che si svilupperanno sempre in spazi abbandonati di Vestone. Info su facebook.com/riconversionestetica. Non mancate. Info anche in Comune a Vestone.

L’opinione dell’assessore al commercio Anna Massolini che così presenta la mostra: “Un paese si giudica dai propri edifici, edifici che hanno uno spazio proprio, vitale.

Aree industriali  abbandonate, case sfitte, attività commerciali in cerca di nuova destinazione.

Un panorama così attuale che non riguarda non solo le periferie ma i centri storici. I centri storici d’Italia come Vestone, da sempre luoghi vivi e pubblici che hanno subito il degrado e non hanno saputo reinventarsi, cambiare volto attraverso una “Riconversione estetico – artistica”.

Nasce da questa riflessione il nostro progetto; non un progetto ambizioso ma reale che convogli risorse intellettuali, trasformi spazi inutilizzati in laboratori creativi e utilizzi i nuovi mezzi di comunicazione per intercettare un pubblico ampio.   L’inventiva contro il degrado.

La nascita di un viaggio visivo che conduca lo spettatore nei luoghi della memoria: la mostra.

Lo sguardo rappresenta la prima tappa del nostro percorso. Riappropriarsi, grazie ad un percorso fotografico realizzato da Francesco Ferliga con la collaborazione della Prof.ssa Simona Tonni, di spazi chiusi e non più accessibili del centro storico con consapevolezza.

Costruire un futuro accessibile non dimenticando un passato produttivo che necessita di nuova ricollocazione. Uno sguardo rivolto alla bellezza di edifici, silenziosi ma presenti, nella loro potenza espressiva”.