Giovedì 3 maggio a Pavia, antica capitale dei longobardi, si aprirà il terzo convegno internazionale del Centro studi longobardi dedicato al re Liutprando, promosso con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Regione Lombardia. I lavori proseguiranno a Villa Cagnola in Gazzada (Va), fino a martedì 8 maggio.

Si celebrano quest’anno 1450 anni dall’arrivo del popolo longobardo in Italia al seguito di Alboino (568). Per l’occasione, è stato organizzato un evento che si presenta a pieno titolo come uno dei più rilevanti a livello internazionale, tanto da essere stato riconosciuto e premiato con l’alto patrocinio del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, oltre che col patrocinio della Commissione Europea, del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede e dell’Istituto dell'Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani.

I lavori si concentreranno sulla figura di Liutprando, re cattolico, costruttore e restauratore di chiese, che guidò il momento di massima potenza politica del regno longobardo (712-744). Amico dei franchi, che soccorse in Provenza nella guerra contro le milizie islamiche, introdusse una legislazione ispirata ai princìpi cristiani sancendo la definitiva conversione del suo popolo e fece trasportare a Pavia dalla Sardegna, minacciata dai saraceni, le reliquie di sant’Agostino. I contributi indagheranno l’eredità del sovrano, oltre che la cultura longobarda, nel corso dei secoli fino al Novecento.

«Sono molto grato – afferma il prof. Gabriele Archetti, docente di Storia medievale all’Università Cattolica e direttore scientifico del convegno – alle istituzioni che hanno creduto nel nostro progetto di ricerca, a cominciare dalla Regione Lombardia che nel 2014 ha istituito il Centro studi longobardi allo scopo di valorizzare il patrimonio del sito seriale Unesco sui longobardi attraverso la ricerca. Il senso della storia diventa più chiaro se la si indaga con sempre maggiore lucidità e la civiltà longobarda è tra i lasciti che maggiormente hanno influenzato le vicende successive».

Il neo-assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura Stefano Bruno Galli ha espresso pieno apprezzamento per l’iniziativa: «Parlare di longobardi per una regione che da questo popolo ha preso il nome è un modo per recuperare le radici profonde del nostro territorio, la sua cultura e l’identità di un popolo. Ma è l’intera area regionale ad esprimere e conservarne le memorie, dalla capitale Pavia – con i resti mortali del re Liutprando – alla cappella di Teodolinda di Monza, al complesso di Santa Giulia di Brescia o al cenobio di Santa Maria di Cairate».

Quasi un centinaio di relatori provenienti non solo dall’Europa, 25 borse di studio a giovani studiosi italiani e stranieri, un numero cospicuo di studenti universitari e una trentina di ragazzi delle superiori, selezionati per il percorso di alternanza scuola-lavoro, il patrocinio scientifico di 30 università e di un numero significativo di istituzioni scientifiche, culturali e di ricerca: sono solo alcuni dati che danno l’idea di quanto sia particolarmente ricco e rappresentativo l’appuntamento scientifico di quest’anno.

Per il programma del convegno, http://www.centrostudilongobardi.it/liutprando.html. Per informazioni si può contattare il centro studi al numero 345.7936214 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Giovanna Gamba

Nella foto Villa Cagnola a Gazzada, sede dei lavori.