“A pòsto che lá vè" – I due Capi dei Balarì (ballerini) gridano questa frase per richiamarli all'ordine prima di cominciare un ballo, che significa – “Andate al vostro posto che sta per iniziare la musica”.


Oggi possiamo dirlo anche noi: “A pòsto che 'l vè!”, tutti al “proprio posto” bagossi, il Carnevale sta per iniziare!
Dopo settimane di preparativi i vestiti dei ballerini sono pronti: l’oro è stato cucito ai loro cappelli e i nastri colorati sono stati ravvivati, si sono fissati gli scialli alla giacca e candeggiate le calze di cotone.
Chi invece preferisce fare il màscär si è portato avanti: i vestiti li ha estratti dai bauli il 6 Gennaio, per poter anticipare il carnevale ogni lunedì e giovedì.
Saranno proprio i màscär a far udire per primi la loro voce, domani. Anzi, prima della voce si sentirà il rumore dei loro sgàlbär - le scarpe con suola di legno chiodate - fatti strisciare sui ciottoli dei vicoli di Bagolino.
E poi si avvertiranno delle voci urlare “Cuè” per attirare l’attenzione dei Màscär che risponderanno con uno strano verso, attutito dalla maschera, che non si riesce a descrivere a parole.
Il pomeriggio di domenica esordiranno anche i bambini-balarì che danzano sulle stesse musiche dei ballerini grandi; altri bambini riempiranno la piazza principale del paese di carri in legno e anche loro si trasformeranno in màscär. Il Carnevale è una tradizione che si coltiva e una realtà che si vive fin da piccoli, non importa se nelle vesti di balarì o màscär, di sonadùr (suonatore) o semplicemente con gli abiti antichi: la passione per il carnevale non si ferma di fronte alle nuove generazioni!
Infine all’alba del lunedì ci si sveglierà col suono di una trombetta; sono i Capi che vanno ad avvisare i loro ballerini di prepararsi in fretta: alle 6.30 c’è la messa di apertura ufficiale del Carnevale e loro hanno il posto d’onore nei primi banchi.
Il Carnevale è così al completo delle sue figure e per due giorni si vivrà di allegria, scherzi, dialetto, carri, danze, canti, colori, rumori, cucine delle “donne” dei balarì, vino, bagoss… tutto nel solco della tradizione che ogni anno i bagossi, grandi e piccini, impersonificano!

Buon carnevale a tutti!
Alice Foglio

 

 

Fotografie di Alessandro Nabacino