Un altro tassello va a posto. Il MUST (Museo Tremosine Storia & Territorio) apre i battenti nel capoluogo Pieve, sull’alto Garda bresciano domenica 4 giugno con cerimonia alle 16 presso la sala consiliare.

Costato un milione e mezzo (per due terzi ricevuti come Comune di confine col Trentino, e per il resto dalla Regione Lombardia) il museo si sviluppa su più piani, nella palazzina che era sede del Municipio fino agli anni Novanta.

La complessa realizzazione è stata seguita da Massimo Bosio, con progetto della Selene srl di La Spezia in collaborazione con la Soprintendenza di Brescia, direttore lavori Fabrizio Scalmana, allestimento di Cheleo Multimedia e Franco Roma, unitamente ad un gruppo di esperti facenti capo all’ASAR.: Domenico Fava, Mauro Grazioli, Franco Ligasacchi, Antonio Foglio, Luca Zavanella. La direzione del Museo verrà inizialmente affidata ad una commissione scientifica.

All’interno della struttura varie esposizioni di immagini legate soprattutto alla Grande Guerra che sui monti del tremosinese contò parecchi morti: Passo Nota, Tremalzo, i Fortini e via via su tutta l’area che comprende anche il territorio di Limone. A nord c’è Riva, divenuta italiana il 3 novembre 1918, e a ovest la valle di Ledro, martoriata da cannoneggiamenti e passaggi di truppe. Elevato numero di vittime tra i soldati: 900 unità, non poche per un fronte definito “secondario”. E, per le famiglie della Valle di Ledro, l’obbligato esodo verso la Boemia, per scansare il pericolo della guerra.

Ma, oltre alla ricostruzione storica, l’interesse si estende anche ad aspetti naturalistici, botanici, geologici mentre il nuovo Museo guarda lontano: non vuole fermarsi ad una mera esposizione ma vuole fare da propulsore ad un turismo escursionistico che si irradi a stella su altri interessanti angoli del territorio. Un turismo colto, pulito e interessato all’ambiente.