Un’Associazione nata per godere del tempo.

Pensare il tempo è tipico di tutti noi ed in un certo senso ci caratterizza.

Basta ricordare espressioni ricorrenti quali “Non ti vedo da molto tempo!” o “Quanto tempo è passato”. Ma si possono considerare pure i proverbi con cui molti sono cresciuti (“Il tempo è denaro” e “Chi ha tempo, non aspetti tempo!”). Ci sono poi le grandi opere dell’umanità, come il lavoro del filosofo M. Heiddeger, Essere e tempo (1927) o quello del romanziere M. Proust (1871-1922) che dedicò la vita al testo Alla ricerca del tempo perduto.

Con la mente che un po’ rincorre suggestioni del genere, incontro il signor Renato Grumi.
Vengo accolta in uno scantinato, che è il luogo in cui i consiglieri di “Tempoperso” si riuniscono.
Il signor Grumi si scusa per l’ambiente. Ma io gli faccio notare che molte iniziative, caratterizzanti il nostro modo di vivere, sono nate in uno scantinato. Gli nomino Amazon (la famosa società di vendita on line) oppure la società di informatica Apple o il motore di ricerca Google.
Grumi sorride e concorda con me.

Poi il signor Grumi comincia a rispondere alle mie domande.

Ricorda che già nel 2000 lui, Remo Gamba e Giancarlo Zambelli si sono riuniti allo scopo di rendere piacevole, con attività di vario tipo, il tempo libero dagli impegni professionali.

La prima iniziativa, mantenuta in vita fino al 2008, è stata quella di organizzare la sfilata dei carri di Carnevale a Gavardo.

La seconda, dal 2000 al 2009, ha riguardato le gare di caratì o speed down (tavole in legno che si muovono su piccole ruote grazie ai movimenti del conducente e alla pendenza della strada).
Questa seconda iniziativa, realizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Cart’s, ha permesso all’Associazione di organizzare otto campionati italiani, e ha raggiunto nel 2009 una particolare notorietà; è stata abbinata, infatti, ad analoga gara con Kart a motore ed ha goduto di una particolare risonanza da parte sia della trasmissione “Studio aperto” di Italia 1 sia di un articolo su “T-Kart” (n. 9, settembre 2009), una rivista del settore a tiratura nazionale.

Proprio nel 2009 il gruppo dei primi amici si è dato una forma giuridica nuova ed è diventato Associazione, con Presidente Renato Grumi, vicepresidente Monica Persavalli, segretario Giuseppe Pasini, tesoriere Alberto Ziliani, consiglieri Pierangelo Berardi, Mauro Bettini, Angelo Libero.

Dal 2009, poi, l’Associazione si è adoperata ad organizzare altri tipi di gare.

Una gara è la “grimpeur race bike”, una corsa con mountain bike e bici da strada alla quale può iscriversi chiunque, purché munito di appropriato certificato medico. Fino ad ora si è registrato un massimo di 150 partecipanti per edizione, ma si punta ad aumentare la partecipazione per mezzo di un’organizzazione sempre più efficiente.

Dal 2012 poi alla grimpeur bike si è aggiunta la “grimpeur race run”.
Si tratta di una corsa in montagna, che parte dal Palazzetto dello sport di Gavardo e si conclude alla Casa del Comune sul monte Tesio: 10 km per 700 metri di dislivello. Alla gara possono partecipare atleti maggiorenni che risultino in possesso di certificato medico agonistico.Svoltasi dal 2009 ad oggi a livello amatoriale, nel corrente anno 2015 la corsa è divenuta una gara FIDAL (Federazione Italiana di Atletica leggera). E’ stata infatti considerata come seconda prova del Grand Prix di Corsa in montagna della Valle Sabbia e Alto Garda. Proprio perciò circa 200 atleti vi hanno partecipato.

Il presidente Grumi è molto soddisfatto della notorietà di cui la gara gode.  Precisa tuttavia che non è intenzione dell’Associazione perdere l’iniziale interesse per iniziative che risultino rivolte a tutti.

Grumi ricorda che inizialmente grimpeur race run e grimpeur race bike si svolgevano nel medesimo giorno, ma dal 2015 la prima gara è collocata alla metà aprile, mentre la seconda ai primi di agosto.

L’Associazione ha allestito pure – nell’ambito delle “Notti bianche” svoltesi a Gavardo – una gara detta “Gran premio” per macchine a pedali, su un circuito predisposto nella piazza del Comune di Gavardo grazie a new jersy (contenitori in plastica adatti a delimitare il circuito stesso).

L’intervista si chiude con la richiesta delle ultime informazioni.

In particolare, vengo a sapere che iscriversi all’Associazione prevede il versamento di una quota e che, al presente, gli associati sono 20.

Ma le idee per il futuro mi sembrano molte. Il signor Renato però me le lascia solo intuire: è abituato a parlare solo dopo che – come dice lui – i progetti sono diventati realtà!

Io comunque penso che, per quanto l’Associazione sia denominata “Tempoperso”, il tempo che i soci vi dedicano è notevole.
Non solo: probabilmente chi usufruisce delle varie attività proposte sente non di perdere, ma di riappropriarsi del proprio tempo di vita, in termini di soddisfazione e di sano divertimento.

 

Luisa Maioli