Ha suscitato qualche mugugno l'annuncio dell'inaugurazione della mostra ospitata al Museo civico. Il titolo? «Il culto del duce. L‘arte del consenso nei busti e nelle raffigurazioni di Benito Mussolini», curata dal direttore del museo, Giordano Bruno Guerri.

All'indomani dell'annuncio infatti a Salò qualcuno ha storto subito il naso e contestato la data dell'inaugurazione. Già perchè Guerri aveva annunciato che questa si terrà il 28 maggio, quarantaduesimo anniversario della strage di piazza Loggia, attentato di matrice neofascista. Non solo ma in concomitanza è previsto un concerto con un violino, ma non uno strumento qualsiasi , bensì il «violino della Shoah», strumento che ha suonato ad Auschwitz e che porta inciso sulla cassa il numero di matricola di un deportato. Accostamento molto irrispettoso per qualcuno. A allora Giordano Gruno Guerri, prendendo il toro per le corna, accetta la critica e cambia data. Niente inaugurazione il 28 maggio bensì il 29 sempre alle 10.30. Inoltre il violino della Shoah suonerà in onore delle vittime della strage di piazza Loggia: “La ferita dell'attentato in Piazza della Loggia è ancora aperta in tutti gli italiani. Ma forse solo i bresciani ricordano esattamente la data di quella tragedia, un 28 maggio. Di certo non me ne sono ricordato io e me ne scuso”. Perchè una mostra sul Duce? “È un' iniziativa che intende capire e spiegare, attraverso le raffigurazioni di Mussolini, come si sia sviluppata la cosiddetta "fabbrica del consenso": è un contributo storico. Nessun intento celebrativo”.