Mercoledì 20 dicembre alle 18, presso la scuola secondaria Verga, sarà inaugurato un atelier creativo dedicato ai coniugi gavardesi tragicamente scomparsi nel 2012 (nella foto, la loro casa). John Comini dà voce ai suoi ricordi per tratteggiare un ritratto dei due insegnanti.

L’Istituto comprensivo di Prevalle invita tutti all’inaugurazione dell’atelier creativo dedicato a Piero Antonelli e Alba Chiodi, che si terrà mercoledì 20 dicembre alle ore 18 presso la scuola secondaria G. Verga in via De Gasperi 33 a Prevalle. «Insegnante è colui che lascia un segno – ha dichiarato la dirigente scolastica Maria Vittoria Papa – e un segno incisivo e duraturo è stato lasciato nella scuola di Prevalle, e non solo, dal professor Piero Antonelli. È stato un precursore nell’applicazione delle nuove tecnologie all’apprendimento cooperativo. Nel suo ricordo abbiamo pensato a un atelier come punto d'incontro essenziale tra sapere e saper fare, tra lo studente e il suo territorio di riferimento. Ci piacerebbe realizzare esperienze di apprendimento cooperativo generazionale, creare un’alleanza generazionale per la quale adulti con tempo a disposizione dedichino una piccola parte della loro settimana in maniera continuativa alla scuola e ai suoi ragazzi, garantendo la possibilità di un incontro e di una trasmissione di saperi concreti, frutto di un’esperienza lavorativa e talvolta di una tradizione familiare. Noi abbiamo bisogno di persone che stiano con i nostri ragazzi e possano essere per loro la possibilità di un incontro e di una relazione, questo al fine anche di rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità che ricrei quei legami intergenerazionali che in molte famiglie sono venuti a mancare. Ci auguriamo che l’atelier diventi il luogo di questo possibile scambio. Ci proviamo». 

Piero Antonelli era stato professore di scuola media, faceva il volontario nella sede del sindacato dei pensionati della Cgil e per un certo periodo era stato presidente dell’asilo. Ricordo il bellissimo laboratorio di computer che aveva creato alle medie di Prevalle, in un tempo in cui i computer sembravano cose strane e avveniristiche. Alba Chiodi, maestra d'asilo, era molto brava nella pittura, esponendo in mostre personali e collettive, organizzate in Italia e all’estero (Bruxelles, Parigi, Londra…), ottenendo con le sue opere riconoscimenti dal pubblico e dalla critica ufficiale. Ma Piero ed Alba erano soprattutto persone meravigliose, stimate ed apprezzate da tutti per la loro generosità e disponibilità, per i valori portati avanti nel loro lavoro e anche fuori della scuola, per la sensibilità di chi si è sentito vicino agli “ultimi”.

C’è una stupenda canzone di Giorgia, nel film La finestra di fronte: “Sono gocce di memoria queste lacrime nuove, siamo anime in una storia incancellabile, le infinite volte che mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote… Siamo gocce di un passato che non può più tornare questo tempo ci ha tradito inafferrabile, racconterò di te, inventerò per te quello che non abbiamo. Le promesse sono infrante come pioggia su di noi le parole sono stanche, so che tu mi ascolterai…”.

Tutti ricordiamo quel giorno terribile in cui Piero e Alba ci hanno lasciato. Sembrava che il cielo fosse caduto, che anche la speranza fosse scomparsa dalla faccia della terra. Il dolore era insostenibile, quello che ognuno di noi ha provato in quel giorno non si potrà mai spiegare. Sembrava non fosse possibile nemmeno una parola di conforto, di consolazione. Ma poi c’è stato il saluto commosso nel parco Baronchelli, durante il funerale svolto con rito civile, davanti a migliaia di persone, che volevano rendere omaggio ad Alba e Piero. Le parole di Paolo, il fratello di Piero, sono entrate nel cuore di ciascuno, e lì sono rimaste, indelebili…Paolo ha detto che la cerimonia voleva «includere tutti, ciascuno nella sua unicità e diversità, perché anche a Piero ed Alba sarebbe piaciuto così. Siamo qui per rialzare lo sguardo e riprendere il cammino più forti e consapevoli». E poi quelle parole di una umanità sconvolgente: «Alba e Piero, noi accogliamo il vostro invito a non giudicare. La compassione sovrasta ogni condanna. Le tracce del vostro cammino permetteranno al vostro Marco, risalendo la valle, di riprendere il sentiero e capire il senso del viaggio. Noi tutti saremo vicini a Marco, lo aiuteremo a ritrovare il filo di Arianna per uscire da quel labirinto in cui si è smarrito». E quando poi celebrerà la Messa in suffragio, don Cesare Polvara alla fine dell’omelia dirà: «…e ricordiamoci di Marco».

Nel film La finestra di fronte ci sono anche queste struggenti parole: “Tutti quelli che se ne vanno ti lasciano sempre addosso un po' di sé. È questo il segreto della memoria...”. L’atelier creativo dedicato a Piero ed Alba è un segno di riconoscenza e di affetto verso due persone che hanno sempre creduto nel proprio lavoro, che hanno cercato di trasmettere le radici del sapere attraverso i valori della condivisione, della bellezza, dell’ascolto, dell’accoglienza.

Come scrisse Gianni Rodari, «dobbiamo imparare a fare le cose difficili, parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi».

È grazie a persone come Alba e Piero che forse si può ancora sperare. 

maestro John