È stato sgomberato l’ex ristorante Spiaggia d’oro di Desenzano del Garda, occupato abusivamente dallo scorso 21 dicembre dal Collettivo gardesano autonomo.

 

L’operazione – si legge in una nota del comune di Desenzano - viene da lontano ed è frutto di un importante e delicato lavoro sinergico tra sindaco, prefetto, questura, magistratura e forze dell’ordine, che, con intelligenza ed equilibrio, hanno pianificato tempi e modalità d’intervento.

Il percorso è iniziato il 22 dicembre 2015, a seguito di regolare denuncia da parte dell’amministrazione comunale di Desenzano, a cui sono seguiti ulteriori esposti da parte degli enti preposti alla fornitura dei servizi.

Per l’intervento il sindaco Rosa Leso esprime «il più sentito ringraziamento a tutte le forze dell’ordine coinvolte nell’operazione (Polizia di Stato, Polizia locale, Carabinieri e Guardia di Finanza) e, in particolare, al prefetto di Brescia dott. Valerio Valenti, al questore dott. Carmine Esposito, al sostituto procuratore dott. Ambrogio Cassiani, al responsabile locale del commissariato di Polizia dott. Bruno Pagani e al comandante della Polizia locale dott. Carlalberto Presicci».

L’operazione, continua il primo cittadino di Desenzano, «ha avuto come unici interlocutori le istituzioni preposte, in primis l’amministrazione comunale, contrariamente a quanto espresso da coloro che in questa vicenda hanno colto l’ennesima occasione per spregevoli attacchi politici fuori luogo, insinuando comportamenti omissivi o addirittura conniventi da parte della nostra amministrazione».

A vicenda conclusa, il Comune dovrà attentamente valutare tutte le azioni possibili a tutela dell’amministrazione civica e i danni subiti, compresi quelli derivanti all’immagine dell’amministrazione stessa, per improvvide dichiarazioni sui social network.

Il sindaco Rosa Leso conclude: «Sono molto amareggiata per il comportamento di persone che pensano ad alzare il tono dello scontro senza alcun vantaggio per la città e i suoi cittadini e al tempo stesso sono preoccupata per l’evidente malessere sociale emerso da tale vicenda, un malessere che travalica i confini del singolo comune e che necessita di riflessione, non di “grida manzoniane”».