In occasione della festa della Repubblica, il primo cittadino e vari rappresentanti del Comune hanno incontrato i bedizzolesi del futuro in una cerimonia toccante e intensa.

Una sala del consiglio comunale insolitamente vociante e “ringiovanita” ha accolto ieri sera alle 19 i ragazzi bedizzolesi che nel 2016 diventano maggiorenni. A loro il sindaco si era rivolto con una lettera di invito, sottolineando la cesura importante segnata dal diciottesimo compleanno: si varca il confine dell’età adulta acquisendo molti diritti, è vero, ma solo se si matura nella responsabilità e nel senso civico si potrà dire di essere cresciuti davvero. Il tutto, dicendo no ogni giorno all’indifferenza, il tarlo che può farci scivolare addosso i giorni e i mesi senza diventare protagonisti del nostro vivere.

La lettera era accompagnata dall’invito a vivere insieme le iniziative previste per la notte bianca, che però è stata rimandata per il maltempo. A detta dei ragazzi, molto loro coetanei hanno dedotto fosse rimandata anche la cerimonia e perciò - accogliendo e festeggiando i presenti - l’assessore alla Cultura Rosangela Comini ha comunicato che il Comune organizzerà una seconda cerimonia il giorno 11 giugno, prima dell’inizio della notte bianca bedizzolese.

Intanto, i diciottenni presenti sono stati salutati dal sindaco Giovanni Cottini che li ha fatti riflettere sul diritto di voto da loro appena acquisito grazie alla maggiore età, a volte quasi dato per scontato mentre nel mondo non tutti ancora possono goderne. Li ha spronati a esercitarlo con consapevolezza e magari anche a impegnarsi attivamente nella vita sociale e politica, come qualche loro coetaneo ha appena iniziato a fare. Trovare spazi e tempi per gli altri, rinunciando a vivere solo per se stessi, è infatti il miglior modo per voler bene al proprio paese, Bedizzole, e al proprio Paese, l’Italia.

Successivamente è intervenuto Matteo Loda, 21 anni, il più giovane fra i consiglieri comunali e non a caso delegato alle politiche giovanili. In effetti le parole di un quasi coetaneo colpiscono di più e si sentono particolarmente vicine perché nascono da esperienze vissute da poco. Il passaggio alla maggiore età è stato da lui definito non tanto come un traguardo, ma piuttosto come un’avventura, per la quale è meglio farsi aiutare da guide esperte. E la Costituzione può diventare una di queste. Ecco il motivo del dono, con l’augurio che tutti imparino ad amare la nostra “res publica”, alla latina, perché se è cosa di tutti appartiene anche a me e non posso non prendermene cura.

Dopo le parole, hanno parlato le emozioni, dipinte sui volti sorridenti dei diciottenni che sono stati chiamati uno a uno al centro della sala. Qualcuno impacciato, altri più disinvolti, tutti orgogliosi a scambiarsi sguardi vivaci con gli amici del pubblico o con qualche genitore presente. Giulia, Alberto, Ismail, i gemelli Elena e Lorenzo, Alice, Matteo, Dennis e così via: nomi italiani si mescolano a quelli di coetanei venuti da lontano, ma con l’accento brescianissimo di chi è cresciuto o addirittura nato nei nostri paesi.

Alla fine della cerimonia, trafelato e preoccupato del ritardo, giunge anche Atif che era al lavoro a Desenzano e non ha potuto liberarsi prima. Cittadino italiano da soli 10 giorni, racconta la sua felicità per una conquista sentita e desiderata. Anche per lui la foto di rito con le autorità e l’augurio pronunciato anni fa da Sandro Pertini e richiamato oggi dal consigliere Loda: «La costituzione è un buon documento, ma spetta a noi fare in modo che non resti lettera morta, inchiostro sulla carta».

Giovanna Gamba

 

Chi volesse vedere o procurarsi le fotografie dell’incontro può rivolgersi (anche portando la propria chiavetta) alla segreteria del Comune.

A seguire, alcune fotografie della cerimonia del 2 giugno in piazza Vittorio Emanuele.