Continua a suscitare clamore in paese l’iniziativa avviata dal sindaco leghista Amilcare Ziglioli di aprire nel palazzo comunale uno sportello di informazione no-gender. Numerose le manifestazioni di dissenso, sia a livello politico che da parte di comuni cittadini. Sabato 8 luglio è stata organizzato un sit-in pacifico di dissenso in orario di apertura del “servizio” (10-12).

Dopo essere balzato tra le pagine della cronaca nazionale due anni fa per aver scritto sui pannelli luminosi comunali che l’amministrazione era contraria all’ideologia gender, il sindaco di Prevalle non recede, anzi, raddoppia. È di questi giorni la notizia che i locali del Comune ospiteranno uno sportello antigender per «ascoltare, dialogare, informare», come recita un volantino distribuito recentemente, ed «evitare che certe teorie entrino nelle scuole e vengano insegnate ai nostri ragazzi», come ha aggiunto lo stesso sindaco.

L’iniziativa non poteva che scatenare polemiche, anche se il primo cittadino ha precisato di non essere omofobo e di voler semplicemente difendere la famiglia tradizionale. Per primo ha reagito “Nuovo Progetto Prevalle”, ossia l’opposizione in consiglio comunale, che ha firmato una mozione per richiedere l’immediata sospensione dello sportello. Nella nota, Paolo Catterina a nome di tutto il gruppo ha sottolineato la palese natura di propaganda ideologica del progetto, basato su presupposti discriminatori e contrario ai diritti inalienabili della persona riconosciuti dalla Costituzione. Inoltre, l’iniziativa si rivela inutile per un paese come Prevalle, dove né l’istituzione scolastica né gli organi di rappresentanza dei genitori «si sono mai trovati di fronte a progetti o teorie inadatte o contrarie al mandato educativo della scuola, tantomeno questo pericolo appare all’orizzonte per la realtà locale». Tra l’altro – continua Catterina – insistere su questa strada equivarrebbe a sconfessare il ruolo di questi organi istituzionali scolastici o di rappresentanza, che a Prevalle sanno svolgere il loro mandato con coscienza e attenzione. «Ribadiamo con forza – precisa ancora il comunicato del gruppo – che il ruolo del Comune, di tutti i suoi organi e di tutti i suoi servizi deve ispirarsi alla tutela della libertà e dell’uguaglianza, garantendo i diritti inviolabili della persona».

A sostenere l’opposizione è scesa in campo anche la sezione locale del PD con il portavoce che, a nome del direttivo e di tutti i tesserati, «rigetta lo spirito e la sostanza di un’operazione controversa e negletta». Con parole forti e decise, il sindaco viene invitato a «occuparsi seriamente e serenamente dei problemi veri, numerosi e seri, del paese di Prevalle, anziché distogliere l’attenzione dei cittadini con il fumo della propaganda e del clamore mediatico».

Sono proprio i cittadini, però, a dimostrare di non essere disposti a farsi distrarre dal fumo suddetto e in gran numero hanno deciso di farsi sentire. In questi giorni si sono moltiplicati i dibattiti sui social e si è diffuso un passaparola spontaneo sul tema, con il sostegno di gruppi e associazioni nati sul territorio per difendere la libertà individuale e opporsi a ogni forma di discriminazione. Citano lo psichiatra Fausto Manara, che recentemente è intervenuto sui media locali per ribadire quanto le ricerche considerino insignificanti le influenze sociali, familiari e genetiche per determinare l’orientamento sessuale di una persona. Come dire che si può parlare ai giovani di teorie gender così come di ruolo della famiglia, ma saranno comunque altri i fattori che influenzeranno le loro scelte. Anzi, lo sportello di orientamento potrebbe perfino creare confusione. 

Nasce così l’idea di un sit-in pacifico di dissenso, programmato per sabato 8 luglio fra le 10 e le 12, ossia durante l’orario di apertura dello sportello. La partecipazione è aperta a tutti e gli organizzatori si augurano sia numerosa quanto le proteste nate e diffuse in questi giorni.

Giovanna Gamba