Classe 1918, il 9 agosto avrebbe festeggiato il traguardo del secolo di vita. Aveva combattuto con coraggio e grande valore la guerra partigiana sui monti del piacentino. La sua testimonianza è un’eredità preziosa per tutti e per le nuove generazioni in particolare. Il ricordo di Paolo Catterina.

 

“Sono orgoglioso della mia storia e di poterla ancora raccontare, ricordando tutti i miei compagni morti, alcuni letteralmente trucidati, morti da eroi. Sono fiero di essere stato e di essere ancora quello che sono”. Poche parole scandite con forza ma con il sorriso bonario. Una punta dell’eredità che lascia Mario Spinetti, eroe partigiano e artista, padre, marito e gentiluomo di straordinario spessore.

Classe 1918, Mario Spinetti, presidente onorario dell’ANPI della Bassa Vallesabbia, ci ha lasciati alle soglie dei cent’anni trascorsi tutti con intensità e con grande vitalità. Avviato sin da giovanissimo all’attività della cava, patrimonio del suo territorio, nel pieno della guerra, dal 1943 fu cooptato come capocantiere in un campo di lavoro tedesco sull’Appennino Piacentino. Qui, dando ampia dimostrazione di capacità professionale ma anche di straordinario carisma, fu avvicinato dal comandante di una delle primissime brigate partigiane: la Brigata Stella Rossa, operante in un territorio drammaticamente ostile e pericoloso. Viene messo di fronte ad una scelta di campo e Mario – lo racconterà innumerevoli volte – segue l’istinto e la ricerca della giustizia. Si unisce ai partigiani convincendo il comandante a risparmiare la vita ai due militari tedeschi che guidavano il camion della cava, intervenuti al momento della sua fuga.

La brigata Stella Rossa è protagonista di azioni eroiche in un’area dove i tedeschi e i fascisti non perdonano. Commovente il ricordo del suo comandante Anzani: «Non l'hanno ucciso perché volevano farlo soffrire, lui li supplicava di sparargli. E invece non gli davano neanche l'acqua, finché non l'hanno ammazzato di botte con il calcio del fucile». Ai compagni morti dedicherà una bellissima opera in pietra nel monumento dedicato al sacrificio dell’eroica brigata nella piazza di Ferriere nel piacentino.

Di brigata in brigata, sempre sui monti, perviene alla brigata Caio, che nei giorni precedenti il 25 aprile 1945 si appresta alla presa della città di Genova. Prende parte all’azione finale rimanendo ferito, ma contribuendo con valore alla presa della città senza spargimenti di sangue, nonostante la minaccia del comandante tedesco che aveva minato il porto e la città vecchia.

A Ferriere, sulle montagne piacentine, aveva conosciuto la bella Rita Mulazzi, moglie con la quale ha condiviso 40 di vita, fino alla sua morte negli anni '90. Insieme hanno avuto 7 figli, uno di loro morto prematuramente.

Grandissimo testimone dei valori della Resistenza e della democrazia, un combattente, anche nella vita, con l’esempio e con quella fierezza che ha mostrato fino all’ultimo. Non ha mai chiesto nulla per il suo eroico contributo alla libertà del paese, se non di raccontarlo e di lasciarlo come eredità morale. Con impegno e serietà è stato consigliere comunale a Paitone, assessore a Gargnano, presidente dell’Anpi locale.

Sin da giovanissimo poi ha seguito l’estro e la passione artistica che lo ha gratificato di tante opere apprezzate. Noti sono i ritratti della Madonna del Santuario, uno di questi eseguito a carboncino nel pieno della lotta partigiana nel 1944, numerosi anche i dipinti. Sua è anche la scultura sul monumento ai partigiani di Prevalle inaugurato nel 1995.

Recentemente, nel settembre 2016, era stato accolto nella piazza di Paitone in occasione dell’inaugurazione del nuovo plesso scolastico e premiato dalla pubblica amministrazione per la sua preziosa testimonianza di vita. «Un cittadino contraddistinto di valori etici e morali, consolidati negli anni più difficili della nostra storia» la targa che lo aveva commosso ma che gli è stata tributata con unanime riconoscenza.

Lunedì, alle 15 le esequie che accompagneranno Mario Spinetti all’estremo riposo dopo lunga e valorosa vita.

Paolo Catterina

(Sotto, l'ultimo compleanno di Mario con il nostro collaboratore "Keegan", nato il 9 agosto come lui)