Ospitiamo con piacere il racconto di Cristiano Archetti, studente del liceo De André di Brescia, dopo l’esperienza in Sicilia sui luoghi dei “veri eroi”, uomini che hanno pagato con la vita la loro lotta alla mafia e ancora oggi testimoni che scuotono le nuove generazioni.

Sulle orme dei veri eroi è il titolo del progetto ideato dal professor Mario Bruno Belsito del liceo Fabrizio De André. Ormai però il progetto è diventato si può dire nazionale, perché numerose scuole d’Italia vi aderiscono. Si parte da ogni dove pur di raggiungere la meta comune: Cinisi, dove condividere esperienze forti di vita, di relazioni sociali, di ideali, di antimafia sociale. Fulcro di questo viaggio infatti è l’esperienza diretta con persone che hanno vissuto la mafia sulla loro pelle e che l’hanno combattuta in prima persona.

L’esperienza è iniziata a Cinisi l’8 maggio 2018 con la visita della casa dove viveva Peppino Impastato, per poi percorrere i famosi cento passi che separano la casa di Peppino dalla ex abitazione di Tano Badalamenti. Ci siamo sentiti quasi partecipi della lotta che Peppino aveva iniziato, grazie all’amico storico e compagno di Radio Out Salvo Vitale, il quale con la sua incredibile dialettica e con il racconto delle sue esperienze dirette è stato capace di emozionare e di far capire immediatamente che quella che stavamo vivendo non era una semplice gita, piuttosto un viaggio dal quale saremmo usciti più sensibili e forse anche migliori. Qui abbiamo conosciuto anche Faro Di Maggio, altro amico e compagno di Peppino.

Abbiamo incontro il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore Borsellino, abbiamo partecipato al corteo in onore dei 40 anni dalla morte di Peppino Impastato (ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978), abbiamo ascoltato le testimonianze di Vincenzo Agostino e di Graziella Accetta, a cui la mafia ha barbaramente strappato parte della famiglia; questi testimoni animano con la loro presenza una lotta che non dovrebbe interessare solo loro, poiché riguarda tutti noi.

Ancora, abbiamo visitato Brancaccio, il quartiere di Palermo dove Don Pino Puglisi ha saputo fare la differenza aiutando i bambini in stato di povertà insieme all’amico Gregorio Porcaro, che abbiamo avuto l’onore di conoscere proprio all’interno della chiesa di Brancaccio. Abbiamo anche dato un saluto a Don Pino Puglisi visitando la sua tomba nella bellissima cattedrale di Palermo, considerata una delle strutture più significative del patrimonio artistico italiano. Abbiamo visto gli ex uffici dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, guidati da Giovanni Paparcuri (autista sopravvissuto alla strage che ha visto ucciso il giudice Rocco Chinnici, che a causa delle ferite riportate dopo l’attentato al giudice non ha più potuto fare l’autista ed ha perciò in seguito lavorato per anni al fianco di Falcone e Borsellino).

Abbiamo ascoltato testimonianze nel bene confiscato in cui Totò Riina ha vissuto i suoi ultimi mesi di libertà; la villa dello stesso Riina è ora caserma dei carabinieri. Abbiamo visto tanti luoghi importanti, abbiamo ascoltato tante voci grandi e per noi nuove, ma ciò che tutti noi abbiamo portato a casa è che ora ci sentiamo cittadini più attivi e consapevoli e non saremo mai disposti ad accettare la mafia come fenomeno sociale.

Sulle orme dei veri eroi, un’esperienza di vita unica che lascerà per sempre il segno nei nostri cuori e nelle nostre coscienze.

Cristiano Archetti, classe 4aD LES