Il sindaco Paolo Bonvicini non si ricandida alle prossime elezioni amministrative. Le ragioni della sua scelta.

Comunico che non mi ricandiderò alla carica di sindaco di Serle alle elezioni che avranno luogo in tarda Primavavera 2019.

“Un mandato, quello che si sta per concludere, che “vale doppio” sia per la giovane età ed inesperienza iniziali, per l’impegno profuso per l’attività amministrativa e sia per le diverse traversie straordinarie di carattere politico ed emergenziale che l’hanno accompagnato, quasi costantemente, sin dal sorgere del percorso elettorale” .

Ricordiamo che il sottoscritto Paolo Bonvicini, nel Maggio 2014, appena 26enne e senza alcuna precedente esperienza amministrativa alle spalle, nonostante fosse l’ unico candidato sindaco sostenuto dalla lista Progressisti per Serle, lista che aveva amministrato il comune negli ultimi vent’ anni,  è stato eletto grazie al superamento del quorum di elettori votanti fissato al 50% . Quorum superato davvero per un soffio. Si recò infatti alle urne appena il 50,25 % degli aventi diritto. Numeri che bastarono tuttavia ad eleggere Bonvicini a primo Cittadino di Serle, facendolo diventare il sindaco in carica più giovane dell’intera provincia di Brescia.

Durante quella campagna elettorale una forte contestazione anonima attaccò azioni e personalità dell’ amministrazione progressista uscente e sollecitò i cittadini serlesi a non presentarsi alle urne per impedire il raggiungimento del quorum. Ciò avrebbe significato la non elezione del sindaco e dei consiglieri candidati nonchè l’invio da parte della Prefettura di un commissario prefettizio che avrebbe amministrato l’ente fino a successive elezioni.

 

All’insediamento dell’ amministrazione, dopo poche settimane, giunsero le dimissioni dell’ ex vice sindaco Franzoni Maria Orsola e qualche mese più tardi quelle dell’ex assessore allo sport Remo Lirli. Gradatamente tutto il gruppo amministrativo uscente “abbandonò così la nave”.

Dopo circa due anni e mezzo, esattamente a metà della durata del mandato amministrativo, il consiglio comunale contava il numero minimo necessario per sopravvivere ovvero 6 consiglieri sui 12 iniziali più il sindaco. Numero che è rimasto tale ancora oggi.

“Serie di dimissioni che hanno comportato un continuo riassestamento organizzativo e la ridistribuzione periodica di compiti e deleghe tra chi rimaneva, rendendo ancor più gravoso l’impegno richiesto ad ogni componente, ulteriormente aggravato anche dall’ essere tutti alla prima esperienza amministrativa”.

“Anche per tali ragioni sento che la mia esperienza è giunta al termine e non sussistono in me motivazioni e desiderio tali da farmi propendere per una ricandidatura . Sono contento ed orgoglioso dell’ esperienza fatta . Del resto credo che amministrare la cosa pubblica sia un onore ed un onere che riguarda tutta la cittadinanza : se l’unico candidato alle scorse elezioni non si ripresenta questo obbligherà un po’ tutti ad “alzare le antenne” e sentirsi più responsabili e chiamati in causa circa la partecipazione politica del futuro del proprio paese. Amministrare senza opposizione non è stato semplice, nè credo abbia giovato alla comunità,  perchè critiche e malumori non vengono presentati in un tavolo istituzionale al quale può seguire un dibattito e un confronto civile ma diffuse qua e là al bar o sui social e a cui spesso non si va oltre per informarsi sulla reale situazione del paese”.

Guardando il programma elettorale con cui ci eravamo presentati si può evincere comunque come per i suoi 4/5 è stato realizzato quanto indicato.

 

Tra le intuizioni di cui vado più fiero annovero :

- l’aver puntato su una gestione innovativa, originale ed inclusiva del Bar Boifava in piazza Piazza Boifava con un progetto mirante all’ integrazione per ragazzi diversamente abili e che ha consentito di rianimare la piazza principale del paese.

 

-La gestione delle situazioni legate all’accoglienza migranti con l’attuazione del progetto SPRAR che vuole ribadire come accogliere e accogliere bene è possibile ed è un valore da difendere nelle nostre comunità.

 

-La riqualificazione dell’ ex bocciodromo in sala polivalente, all’inizio abbastanza criticata, oggi è grandemente utilizzata e apprezzata.

 

-Infine l’aver mantenuto praticamente intatte nei cinque anni le somme destinate a istruzione e servizi sociali .

 

Momento più emozionante certamente il conferimento della cittadinanza onoraria a Juri Ragnoli e Felice Bodei, due esempi positivi per Serle.

 

Impegnativo senz’altro anche gestire le mergenze di questi ultimi mesi : dallo sversamento di olio esausto nella pozza di Mèder alle ricerche, purtroppo ancora senza esito, della piccola Yuschra che hanno visto però anche una risposta importante da parte del volontariato civile.

Certamente da parte mia e da parte degli amministratori in carica, che ringrazio infinitamente, non mancherà l’ impegno da qui ai prossimi 5 mesi che ci aspettano per concludere degnamente e a testa alta un mandato oltremodo tribolato ma che, salvo sorprese, ci rende orgogliosi di averlo onorato con passione, pazienza e determinazione sino al termine.

La prossima amministrazione credo dovrà decider se intende attuare un definitivo salto di qualità per quell che riguarda il turismo , impostare con cognizione di causa i prossimi bandi di assegnazione delle aree comunali deputate all’ escavazione di marmo e pietrisco nonchè continuare a privilegiare settori come l’istruzione e i servizi sociali.

 

Paolo Bonvicini

Sindaco di Serle