Ennesimo stop per le Rondinelle, al Rigamonti altro risultato utile solo a metà. La vittoria del Catania complica ulteriormente i piani della squadra di Calori. La salvezza resta a 8 punti di distanza.

In un altro campionato, in cui il Brescia non si fosse trovato a lottare per evitare la retrocessione, un punto contro una corazzata come il Bologna si sarebbe potuto considerare un punto guadagnato, un risultato positivo; in questa situazione tuttavia l’1 a 1 ha il sapore dell’ennesima occasione sprecata, e le fattezze di una condanna quasi definitiva.

Dicevamo che c’era bisogno di dare continuità all’ottima prestazione di Pescara: dal punto di vista del gioco sicuramente questo è avvenuto, ma il risultato finale non rende onore alla prestazione delle Rondinelle. Il Brescia fa la partita, gioca a tratti molto bene ma non riesce a portare a casa il bottino pieno; ancora una volta, a fronte di una buona partita, giocata con grinta e orgoglio, resta il rammarico per le troppe occasioni sprecate e per quella lucidità che troppo spesso viene a mancare.

Calori riconferma il 4-3-2-1, con Sodinha e Sestu ad agire alle spalle dell’unica punta Corvia. L’avvio delle Rondinelle è fulminante: per primo ci prova Scaglia, con una conclusione dal limite, poi è la volta di Sestu che si divora un gol da due passi. È il preludio al gol, che arriva al 22mo con Coly che va sul fondo e serve un pallone perfetto a H'Maidat lasciato solo nel cuore dell’area di rigore, il quale non sbaglia e insacca il pallone alle spalle di Da Costa.

A questo punto però il Brescia si rilassa troppo permettendo al Bologna di fare possesso palla e guadagnare metri, e alla prima vera occasione, di agguantare il pareggio con Sansone: al 33mo Antonio Caracciolo sbaglia un disimpegno e l’attaccante felsineo è lesto nel fulminare Arcari con una conclusione precisa all’angolino basso. Passano pochi minuti e Sansone avrebbe la possibilità di raddoppiare, ma Arcari stavolta è perfetto nell’uscita, togliendo il pallone dal piede dell’attaccante. Il primo tempo si conclude così.

Nella ripresa entra in campo un Brescia convinto e deciso; la sorte però non sembra essere dalla parte delle Rondinelle. Corvia ci prova in contropiede ma la palla sfiora solamente il palo; sempre Corvia poco dopo spreca un’occasione d’oro sparando alto da pochi metri. In campo c’è solo il Brescia, il Bologna fatica molto a farsi vedere dalle parti di Arcari. AL 70mo il Bologna resta in 10: ingenuità di Oikonomou, che atterra malamente Scaglia e rimedia il secondo cartellino giallo. Il Brescia a questo punto si riversa in avanti per cercare di sfruttare la superiorità numerica e vincere la partita. Il finale è decisamente concitato, Calori manda nella mischia anche Bentivoglio al posto di Budel e Valotti al posto di Sestu. Proprio il giovane attaccante bresciano al 92mo si ritrova sui piedi la palla della vittoria, ma la calcia clamorosamente a lato. Il triplice fischio finale suona come una condanna per il Brescia.

Ora mancano 7 partite alla fine del campionato, i punti di distanza dalla salvezza diretta restano 8. Finché l’aritmetica non condanna il Brescia è lecito crederci, ma se la vittoria di Pescara aveva dato l’illusione, questo risultato riporta la squadra di Calori alla dura realtà: per evitare la Lega Pro, serve solo un miracolo.

Concludendo, è da segnalare il gran numero di persone presenti al Rigamonti che fino alla fine hanno incitato e sostenuto i ragazzi, a sottolineare l’affetto della città per questa squadra nonostante la stagione da incubo che si sta vivendo. Inoltre la Curva Nord (dove si è registrato il tutto esaurito) ha offerto una grandiosa coreografia prima dell’inizio del match, esibendo un enorme striscione che recitava “La Curva Nord non retrocede”. In un periodo in cui tutto va storto, quantomeno il Brescia Calcio può rincuorarsi guardando con orgoglio alla propria tifoseria.

Alberto Quistini