Entrambe diplomate presso l’istituto magistrale delle suore ancelle di Lonato, entrarono in ruolo vincendo un concorso statale e, dopo pochi anni, iniziarono la loro esperienza a Campagna di Lonato.

Così a far festa alle due maestre erano una cinquantina di ex alunni che, alla S.Messa prima e durante il pranzo poi, hanno circondato di affetto le maestre Liliana e Valeria.

Liliana Leali ricorda come fu sorpresa, arrivando da Calcinato a Lonato nel 1958 dal comportamento calmo e rispettoso di quei bambini che così contrastava con quello cui era abituata. Non tardò a capire come ciò fosse una conseguenza diretta della severa educazione che la maestra Zanini aveva impresso ai bambini negli anni precedenti.  La maestra Liliana ricorda ancora un episodio successo a Campagna che la dice lunga sul pensiero dei genitori del tempo:

“in classe io non tenevo i bambini separati dalle bambine e li mettevo anche in banco assieme. Un giorno una mamma venne a lamentarsi perché la sua bambina era vicina ad un maschio ma io le risposi che la società era fatta da maschi e femmine e che i bambini non conoscono il male; quei due bambini restarono così nello stessso banco”.

Valeria Papa arrivò invece a Campagna nel 1961 provenendo dalle scuole comunali lonatesi di Maguzzano. Trovò una realtà simile anche nella nuova frazione: famiglie buone insegnavano che la maestra era da rispettare. Le due classi erano al piano terra ed una bidella era incaricata di aprire le scuole; poi, poco dopo le 8, arrivavano le maestre e cominciavano ad accogliere i bambini. Le lezioni iniziavano alle 8.30.

Durante l’incontro conviviale in molti hanno ricordato anche del percorso da casa a scuola rigorosamente a piedi estate ed inverno  e delle maestre che arrivavano dal paese in bicicletta: andar loro incontro era sempre una festa.

A quei tempi le classi erano unite e la maestra Valeria ricorda ancor oggi di essere stata artefice di un cambiamento:

“mi era capitato di dover gestire 28 bambini suddivisi tra 1^, 2^ e 3^ classe tutti insieme…… una situazione davvero difficile. Così, abbastanza stressata, chiesi un colloquio con il direttore Professor Ider e gli spiegai la situazione: fare una buona lezione a così tanti bambini di tre classi diverse era impossibile. Ider capì e l’anno dopo arrivò una nuova maestra per suddividere il trienno: 1^ e 2^ con una maestra ed a me solo la 3^ classe. “

 

Per far posto alla terza classe fu suddivsa una delle due grandi aule del piano terra e realizzato un nuovo ingresso. Le scuole di campagna erano state costruite nel 1934 e funzionarono fino alla fine degli anni ’80. Tra le persone che frequentavano la scuola oltre alle maestre vi era il già citato Professor Ider, direttore, che entambe le maestre ricordano come persona umana e precisa ma anche incline a far visite a sorpresa per verificare se tutto fosse a posto. Talvolta veniva anche il parroco Don Giovanni Benetti che spiegava la religione ma, ricorda la maestra Liliana, “lo faceva spesso con modi poco adatti ai bambini per i quali servivano certo capacità pedagogiche che lui non aveva”. Il parroco è anche nei ricordi di uno dei ragazzini di allora perché con lui,  al mattino presto durante la stagione venatoria, andava a caccia al capanno, per poi passare a servire Messa ed infine presentarsi in classe. I ragazzi ricordano anche molti altri dettagli delle loro maestre: dall’attenzione a che non facessero le orecchie ai quaderni, alla lettura di libri i classe.

Ma le maestre erano state a loro volta scolare ed allora hanno voluto fare anche un confronto con i tempi della loro scuola prima della guerra. Liliana Leali dell’insegnamento avuto in un istituto scolastico di suore non conserva un buon ricordo: mancavano di umanità. Valeria Papa alternò invece momenti sereni con talune insegnanti ad altri più rigidi.

Per finire alle maestre è stato chiesto cosa si aspettavano di trovare in questi loro ex alunni:

La maestra Liliana: “nei miei ex alunni spero di trovare un buon ricordo di me e se mi hanno invitato….. credo che sia così”.

La maestra Valeria: “spero che abbiano avuto una buona riuscita nella vita”.

Tra i tavoli, tra una chiacchiera ed un ricordo, circolavano anche fotografie di quei tempi ed addirittura qualcuno ha portato le pagelle e ricordato di essere stato bocciato. Immancabile anche la fotografia di gruppo delle due maestre circondate dai loro alunni sull’ingresso di quella che fu la loro scuola. 

Morando Perini