Vallio Terme studia il passato per guardare al futuro. In questi giorni il sindaco Floriano Massardi ha inviato una comunicazione a tutti i suoi concittadini con un invito a collaborare in vista del progetto di studio del territorio e del paesaggio che sarà attuato la prossima estate dall'Università di Padova e dal Museo di Gavardo nel paese della Vallesabbia.

Ecco la lettera:

“L’Amministrazione Comunale è orgogliosa di comunicare a tutti che, in collaborazione con l’insegnamento di Archeologia medievale dell’Università di Padova e il Museo Archeologico della Valle Sabbia, ha varato un progetto di ricerca sulla storia di Vallio, che consenta poi di valorizzarne i contenuti, sia per la comunità sia nella prospettiva di un turismo culturale. Con i suoi castelli, i suoi centri storici e i suoi paesaggi ancora in gran parte conservati, Vallio, racchiuso nel contesto isolato di una piccola valle, mantiene ancora numerosi elementi di una storia millenaria che attendono solo di essere documentati e fatti conoscere. L’obiettivo dei ricercatori è ricostruire insieme a voi la nostra storia, fino a epoche remote.

Questo studio, che non è una campagna di scavi, vedrà gli esperti concentrati sugli aspetti agricoli e silvo-pastorali, relativi allo sfruttamento del territorio locale, perché questi potrebbero portare informazioni chiave sulla sussistenza della comunità nei secoli passati. Attraverso il confronto tra diverse fonti (pergamene del monastero di Serle, antiche mappe, catasto napoleonico, rilievi fotografici…) e la ricerca sul campo il gruppo di studiosi si propone di indagare con l’aiuto dell’intera comunità. Attraverso ricerche che si svilupperanno nei prossimi mesi e si concluderanno con una Summer School in collaborazione con l’Università di Padova dal 29 agosto all’11 settembre.

L’invito a collaborare è rivolto a tutti. Gli studiosi avranno bisogno di effettuare rilievi di alcune delle architetture più antiche del paese, edifici privati a cui l’accesso sarebbe più agevole se essi fossero accompagnati da volenterosi valliesi che possano presentarli ai rispettivi proprietari. Gli studenti ripercorreranno gli antichi sentieri e avranno bisogno di guide che li conoscano. Saranno studiati anche i nomi dei luoghi: in questo caso, le informazioni da fornire saranno particolarmente preziose, perché molti toponimi esistono solo nella tradizione orale. Verrà chiesto agli anziani di ricordare quali tipi di coltivazioni e in che terreni venivano praticate e notizie sugli animali presenti in paese alla metà del secolo scorso. Anche chi ricordasse di ritrovi fortuiti di oggetti antichi, magari avvenuti durante l’aratura dei campi potrebbe fornire un utile contributo. Firmato: Floriano Massardi”.