Easy, che si legge ISI, è il diminutivo di Isidoro, nome del protagonista che si trova suo malgrado a dover affrontare un viaggio che in fondo tanto facile non è: trasportare una bara con il cadavere di un operaio morto misteriosamente nel cantiere del fratello impresario.

Inizia così il viaggio di Isidoro, un viaggio che lo porterà a ritrovare sé stesso in un mondo dal quale si era isolato, un viaggio nello spazio, nel tempo, nelle culture e nello spirito. Isidoro (interpretato in maniera magistrale da Nic Nocella) si trova ad affrontare fantasmi del passato e del presente.

Andrea Magnani utilizza il genere del road movie arricchendo quindi il panorama italiano dei “film di genere”, ma dotando il proprio lavoro di spessore creativo e un’importante vena di autorialità.

Prende così vita una commedia agrodolce, dai tratti comici e dalle sfumature malinconiche, dove si incontrano Dickens, Easy Rider e Django, dove qualche spennellata di crepuscolare surrealismo tinge un quadro di intensa umanità.

Campi lunghissimi e intensi primissimi piani si alternano in una fotografia tenue, pastellata, che usa prevalentemente tonalità grigio-blu capaci di immergere paesaggi e scenografie in un’atmosfera di malinconico crepuscolarismo.

Oggi, durante i giorni del dramma catalano/spagnolo, il significato di Easy assume ancora più peso, con una visione ampia dell’Europa che ci guarda e ci riguarda.

Spassoso, malinconico, intelligente, delicato, sorprendente: il film di Magnani (e Magnani stesso) merita un'accoglienza che Vestone mercoledì 11 ore 20,30 sarà in grado di dare calorosamente.

 

Nicola Nimi Cargnoni