ll progetto NeW – Nuove Esperienze di Welfare, promosso dal Comune di Gavardo, in collaborazione con la cooperativa sociale La Nuvola nel Sacco, vede nella scuola un ambito di intervento privilegiato. Essa, infatti, rappresenta il mondo in cui le future generazioni si formano, imparano il vivere sociale, incontrano la diversità e la fragilità.

Ripensare il welfare partendo dalla Scuola dell’Infanzia significa mirare non solo alla ristrutturazione di un sistema culturale, quanto a una ricostruzione delle sue fondamenta.

Il Polo Scolastico Quarena di Gavardo è oggetto, a partire da quest’anno scolastico, di una sperimentazione unica nel suo genere. A cambiare è la concezione e l’attuazione dell’assistenza ad personam per i bambini con disabilità.

Come spiega la coordinatrice, dottoressa Arrigotti “…dopo gli incontri formativi organizzati dalla Cooperativa, in collaborazione con il Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente dell’Università di Torino, a cui hanno partecipato le assistenti ad personam, anche l’intera scuola è stata coinvolta in un incontro di presentazione del progetto e degli obiettivi in esso declinati. Tutte le insegnanti hanno, inoltre, partecipato a una giornata formativa dal titolo ‘Migliorare e innovare i percorsi di Inclusione degli alunni e studenti con disabilità’, condotta dalla d.ssa Francesca Palmas, in quanto si ritiene fondamentale che la visione di una scuola inclusiva e attenta all’apprendimento di ciascuno diventi patrimonio comune”.

I bimbi con disabilità frequentanti la scuola Quarena, da quest’anno, non saranno più affiancanti dall’assistente ad personam nel modo classico, ma a supportarli sarà un’équipe composta dagli educatori, dall’insegnante di sostegno e dal referente della scuola per il progetto. Essa lavorerà sul singolo bimbo, sulle specificità di apprendimento, ma anche e soprattutto sull’intera classe, per favorire l’inclusione degli alunni disabili nel gruppo sezione. Ruolo fondamentale nella sperimentazione hanno le famiglie, chiamate a partecipare attivamente, in quanto prime e massime esperte delle caratteristiche peculiari dei propri figli, dei limiti, ma soprattutto delle capacità, dei sogni e delle ambizioni.

Il cambiamento in corso è epocale: non più un’assistenza limitata al qui ed ora, un’assistenza necessaria ma escludente dal resto della classe, bensì un vero e proprio progetto che punta alla crescita indipendente della persona con disabilità, all’interno del proprio contesto sociale e nell’ambito di un progetto di vita.

 

Ed è proprio di progetto di vita che si parlerà, tra famiglie di figli con disabilità, il 23 novembre, alle 18.30, presso la Biblioteca di Gavardo: verranno presentati percorsi di capacitazione, denominati Officine di vita indipendente, finalizzati a ripensare totalmente il “dopo di noi”.