Ami Fall, bresciana di padre senegalese, ha da tempo un progetto che insegue con determinazione e chiede aiuto per sostenerlo. Obiettivo: sciare alle prossime olimpiadi in Corea del Sud per il Senegal, una delle nazionali “non alpine” presenti ai giochi.

Occhi vivaci e un sorriso aperto: non bisogna lasciarsi ingannare dalla dolcezza del suo viso, perché basta parlarle per veder affiorare la forza di una leonessa. Aminata Gabriella Fall, per tutti Ami (da pronunciare con l’accento sulla “i”), nata e vissuta nel bresciano - tra Salò, Moniga e Lonato, dove vive tuttora - da padre senegalese e madre italiana, 36 anni, laurea in Giurisprudenza, sposata con Fabio, un impiego in banca. Ma nel curricolo manca ciò che più la caratterizza: la caparbietà con cui sta coltivando un obiettivo che ormai è molto più di un sogno e al quale dedica tutto il suo tempo libero: partecipare come sciatrice alle prossime olimpiadi invernali per il Senegal, prima donna del Paese africano a competere a livello internazionale.

Sente di doverlo al padre, che le mise gli sci per la prima volta a 5 anni sulle nevi di casa nostra e oggi non è più con lei a gioire dei suoi successi. Lo vede come un modo per avvicinarsi a un Paese per lei ignoto, nonostante vi affondino le sue radici, attraverso uno sport a lei vicino e con cui si sente a proprio agio. Le sembra, infine, un’opportunità per offrire uno strumento giocoso di integrazione ai bambini senegalesi residenti in Italia.

Per tutti questi motivi, in questi giorni ha avviato una raccolta fondi attraverso un sito americano per integrare le risorse personali che già investe da alcuni anni nel progetto. Entro fine 2015 spera di raggiungere l’obiettivo dei 3500 dollari così ripartiti: 500 per allenamenti “a secco”, in palestra; 2000 per allenamenti sugli sci; 500 per visite mediche e assicurazioni; 500 per una scuola di sci destinata a bambini senegalesi che vivono in Italia. Tutto il resto intende coprirlo con il proprio stipendio e i risparmi da lei accantonati finora.

«Il mio progetto non è solo un’ambizione personale» afferma Ami «è piuttosto una possibilità per ricordare mio padre, che credeva fortemente nello sport, e ringraziare lui e mia madre che mi hanno insegnato a cogliere le opportunità per abbattere le barriere del razzismo e dei pregiudizi. Così ho deciso di fare una cosa molto italiana - come sciare - in modo senegalese, cioè sciare con la pettorina del Senegal». Ami ha già scritto al presidente del Senegal, che ha accettato di tesserarla a condizione di ottenere punti FISI (Federazione Italiana Giochi Invernali) in gare nazionali. Per questo ha cominciato le discese tra i paletti e non si è fermata più: obiettivo già raggiunto. Ora si tratta di incrementare i punti FIS (relativi alle gare internazionali) necessari per la qualificazione.

Intanto sottolinea la sua particolare gratitudine per gli sponsor tecnici che hanno abbracciato la sua causa e le forniscono regolarmente i materiali: Dynastar per gli sci, Lange per scarponi, Salice per maschere e caschi, Ortholab per le protezioni in carbonio e, motore primo per tutti gli altri agganci, Sporting San Lorenzo, negozio di articoli sportivi in Milano che Ami definisce come "pi erre" a tutti gli effetti.

C’è un po’ di follia in questa giovane donna che ha ricominciato a sciare “seriamente” a 30 anni e nonostante questo iniziale svantaggio insegue, cronometro alla mano, tempi e punteggi sempre migliori. Ma per le imprese grandi bisogna essere visionari e non stancarsi mai di nutrire la speranza. Proprio come questa furia colorata tra le nevi candide delle Alpi. In bocca al lupo, Ami, anche da parte di tutta la redazione di 51news!

Giovanna Gamba

Per chi volesse saperne di più e/o contribuire alla raccolta: https://www.indiegogo.com/projects/ami-fall-an-alpine-senegalese/x/12641895#/