La segnalazione, fatta da un diportista al WWF, è arrivata nel primo pomeriggio di ieri e riferiva di un cigno in sofferenza ad un’ala, che si dirigeva con difficoltà verso il nido creato in alcuni canneti presenti sulla sponda bresciana del Lago di Garda.

Appreso ciò il Personale del WWF si attivava nell’immediato per provare a individuare il cigno reale ferito, chiedendo anche supporto mediante l’intervento via terra della Polizia Provinciale e via lago della Guardia Costiera. Unite le forze, dopo un'attenta ricognizione della costa, il volatile ferito veniva individuato mentre, in palese sofferenza per gli ami, covava tra i canneti cinque uova.

Alla vista del personale il cigno si allontanava verso il largo, ma veniva prontamente raggiunto a nuoto dall’operatore Zanollo del WWF che, con cura e professionalità, lo recuperava e lo adagiava in apposita vasca, poi imbarcata sul GC B135 della Guardia Costiera, ove erano nel mentre saliti un altro operatore WWF e un agente della Polizia Provinciale di Brescia, per collaborare nelle operazioni di asportazione di diversi ami da pesca incastrati nell’ala destra del cigno reale, che era impossibilitato a muovere l’ala e una zampa.

Dopo il delicato, ma riuscito, intervento di rimozione degli ami, eseguito sul mezzo navale della Guardia Costiera dagli operatori del WWF, il cigno reale, dopo essere stato medicato e accertata la ripresa della normale mobilità dell’ala e della zampa, veniva rilasciato in acqua nei pressi del proprio nido, ove veniva visto dirigersi per proseguire la sua reale cova. Grazie alla sinergia tra WWF, POLIZIA PROVINCIALE E GUARDIA COSTIERA, si è riusciti a salvare un cigno reale la cui sopravvivenza era fortemente a rischio se non fosse stato notato e segnalato al WWF.

Il cigno reale (Cygnus olor) è una specie di grande eleganza che popola le acque del Lago di Garda, dove si è adattata perfettamente all’ambiente lacustre.  Questo uccello acquatico è riconoscibile per il suo piumaggio bianco candido, il collo lungo e ricurvo, il becco arancione con una protuberanza carnosa nera sulla fronte nel maschio, e le zampe nere.  La sua apertura alare può raggiungere i 230 cm, mentre la lunghezza del corpo varia tra 125 e 155 cm.

Il WWF rilancia in ultimo l’appello, che in caso di animali notati in pericolo o feriti è fondamentale segnalare agli organi competenti, come la Polizia Provinciale e WWF, la loro posizione per poterli raggiungere e assistere, come avvenuto in questo specifico caso, per garantirne la sopravvivenza e la salvaguardia della biodiversità.