Come lo scorso gennaio, la fiaccolata sarà silenziosa, senza simboli di partiti e movimenti politici.

Saranno presenti il Gruppo comunale di Volontari della Protezione civile, la squadra di AIB Sopraponte, il corpo musicale la Faita, il corpo bandistico Viribus Unitis, la banda di Sopraponte, rappresentanti della scuola materna e dell’asilo nido.

Accompagnati dalle note delle varie bande, si partirà dalla piazza del Municipio e si arriverà in piazza A. Moro, dove si deporrà una corona di fiori sotto la colomba della pace e si intonerà una preghiera. 

 

L’iniziativa intende dimostrare la vicinanza dei gavardesi al popolo francese e indurre ciascuno a riflettere.

Sono trascorsi cento anni da quando l’Italia ha scelto di partecipare alla prima guerra mondiale: una guerra che è costata morti e feriti e che è stata seguita nel giro di pochi decenni da un’altra terribile e sanguinosa guerra mondiale.

Abbiamo creduto che l’umanità avesse capito e che, anziché ricorrere ad armi sempre più insidiose, potesse cambiare e usare il dialogo per dirimere le proprie controversie.

Ma così sembra non essere.

Altre guerre sono scoppiate, altri morti si sono accumulati, altre famiglie e territori sono stati distrutti.

Oggi, l’Europa è attraversata da migliaia di persone costrette dalla guerra ad abbandonare le loro case e la follia della guerra sembra, in queste ore, attraversare anche l’Europa.

Alle ragioni della violenza, però, bisogna opporre la fiducia nel negoziato, di nuovo e con la fede di quanti hanno voluto, dopo la seconda guerra mondiale, un’Europa Unita e un O.N.U. che aggregasse le Nazioni.

Luisa Maioli