Si è tenuto un incontro tra la Direzione Generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del Ministero dell’Ambiente e una delegazione di amministratori ed esponenti politici dell’area gardesana, composta dal Presidente della Comunità del Garda, on. Mariastella Gelmini, degli onorevoli Alessia Rotta e Guido Galperti, dal Presidente dell’ATS Garda Ambiente e Sindaco di Castelnuovo del Garda, Giovanni Peretti, dei Sindaci di Salò, Gianpiero Cipani, di Padenghe, Patrizia Avanzini e di Brenzone, Tommaso Bertoncelli (componenti il Comitato di Gestione dell’ATS), dal Presidente di Garda Uno Spa, Mario Bocchio, dal Presidente onorario della Comunità del Garda, Aventino Frau, dai rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, nonché del Direttore di AGS SpA, Paolo Varotto e di Garda Uno SpA, Mario Giacomelli.

È stata con forza ribadita la necessità e l’urgenza di rinnovare – come si legge nel comunicato della Comunità del Garda -  dopo circa 50 anni, il sistema di collettazione e depurazione del lago di Garda, sia ai fini di un miglioramento e salvaguardia dell’equilibrio ambientale, sia per la messa in sicurezza dell’intero ecosistema benacense.

Il progetto prevede l’eliminazione delle condotte sublacuali, la realizzazione di un nuovo depuratore in area bresciana, il potenziamento di quello di Peschiera del Garda, nonché una più moderna ed efficace rete di collettazione sia in area bresciana che veronese. Il progetto unitario preliminare esiste ed è ampiamente condiviso da tutte le realtà amministrative ed economiche del Garda.

Tale importante intervento richiede il decisivo apporto del Ministero dell’Ambiente e delle Regioni, al fine di iniziare quanto prima le necessarie ed urgenti opere.

Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri tecnici, ma è parso di comprendere che si è aperta una breccia nel Governo centrale della Repubblica, in quanto si è palesato che trattasi di un problema, quello della depurazione del Garda, di portata nazionale e non solo locale, in quanto i 50 chilometri cubici dell’acqua del lago rappresentano il 40% dell’acqua dolce disponibile dell’intera Nazione, un patrimonio di inestimabile valore per le presenti e future generazioni. Di fronte ad una questione di simile portata, Governo e Regioni non possono tirarsi indietro.