In occasione della giornata contro la violenza sulle donne la Questura di Brescia, nella giornata odierna, ha impegnato il proprio team specializzato, composto da operatori della locale Squadra Mobile (c.d. Sezione Fasce Deboli)  e della Divisione Polizia Anticrimine, a Desenzano del Garda, nell’ambito della campagna nazionale avviata dalla Polizia di Stato “Questo non è amore..”

Le donne che subiscono atti di violenza, infatti, hanno un modo in più per parlarne e trovare aiuto attraverso questa iniziativa. Il progetto, ideato e promosso dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha l'obiettivo di superare gli stereotipi e i pregiudizi per diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le vittime di violenza a vincere la paura, rompendo la fitta rete di isolamento e vergona. Nei due anni della prima fase del progetto, a cui avevano aderito 22 questure, sono state quasi 80 mila le vittime di violenza che si sono rivolte alla Polizia.

Dal 19 novembre 2018 è partita una nuova fase permanente alla quale hanno aderito 83 Questure che, con modalità diverse, nelle piazze e nei centri di aggregazione sono a disposizione con materiale illustrativo e personale specializzato per dare informazioni e per raccogliere le testimonianze di chi, spesso, ha ancora esitazione a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.

Nel corso dell’attività quotidiana, negli scorsi giorni la locale Squadra Mobile ha dato esecuzione alla misura cautelare della detenzione domiciliare nei confronti di un 42enne cittadino rumeno, per l’espiazione della pena di anni 1 mesi 4, perché ritenuto colpevole di aver posto in esse atti persecutori, maltrattamenti e lesioni personali a danno della ex compagna, 49enne con la quale aveva avuto una relazione sentimentale.

Il Questore di Brescia, inoltre, attraverso la Divisione Anticrimine nell’ambito della propria specifica attività preventiva, ha emesso,  nel corso dell’anno 2018, n. 40 provvedimenti di “Ammonimento” ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 11 del 23 febbraio 2009, di cui n. 36 per “Atti Persecutori” e n. 4 per “violenza domestica”. Sono state, infine, collocate in strutture protette n. 4 donne, vittime di reati di genere, grazie alla stretta collaborazione con la Rete Antiviolenza di Brescia.