Gli agenti della Squadra Mobile di Brescia nei giorni scorsi hanno dato esecuzione all’ordinanza con cui il Tribunale di Brescia ha disposto il ripristino della custodia in carcere nei confronti di un 36enne.

 

La vicenda trae origine da una segnalazione pervenuta in Questura a proposito di pesanti disagi all’interno di un nucleo familiare, con continue vessazioni da parte dell’uomo nei confronti della compagna. Questi maltrattamenti hanno poi effettivamente trovato sbocco in una richiesta di intervento alla Polizia di Stato da parte della donna, con l’immediato arrivo del personale delle Volanti della Questura.

E’ emerso che l’uomo, destinatario di misura di custodia cautelare in carcere, era stato posto agli arresti domiciliari, presso la casa della compagna, nel mese di aprile 2020.

Ma i continui comportamenti minacciosi dell'uomo nei suoi confronti e, soprattutto, nei confronti della figlia minorenne hanno spinto la donna a dichiarare che non intendeva più ospitare il compagno presso la propria abitazione. Il Tribunale di Brescia ha disposto quindi il ripristino della custodia cautelare in carcere.

Si è così interrotta una vicenda che, ancora una volta, vedeva vittima una donna e una minore. La Polizia di Stato, che profonde giorno dopo giorno il massimo impegno per tutelare le fasce deboli, soprattutto in quelle circostanze che coinvolgono persone conviventi o appartenenti al medesimo nucleo familiare, sottolinea l’importanza fondamentale, ineliminabile, del contributo che i diretti interessati possono offrire alle indagini. Il coraggio dimostrato dalle vittime di violenze e maltrattamenti è sempre determinante affinché la catena di violenze possa spezzarsi.

Giovanna Gamba