Intensa attività di controllo venatorio della Polizia Provinciale distaccamento di Vestone svolto in Valle Sabbia questa settimana. A seguito del controllo di un appuntamento fisso in territorio di Bione sono state rilevate una serie di irregolarità legate alla detenzione di richiami vivi, tutti muniti di anelli di riconoscimento contraffatto. L'accertamento ha portato al sequestro di 4 merli, 1 Cesena, 1 Tordo Sassello, 12, Tordi Bottacci.

Ad un successivo controllo presso il domicilio del cacciatore, un 75 enne del posto,  è emersa la detenzione di altri 5 esemplari di Storno con anello contraffatto e dei 7 punzoni con lo stampo utilizzato per la fabbricazione gli anelli. Il cacciatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brescia per il reato di contraffazione di sigilli e reati venatori legati alla detenzione dei richiami.

 

Mercoledì gli Agenti sono stati impegnati in numerosi controlli nella zona montana di Bagolino volti alla tutela della tipica fauna alpina: l'operazione ha portato al sequestro di un esemplare di Gallo Forcello abbattuto nonostante la chiusura, ancora a metà ottobre, del piano di prelievo della specie. In quest'ultimo caso il cacciatore, un 65enne di Tavernole, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per l'abbattimento illecito di tipica fauna alpina mentre il fucile e l'esemplare del Gallo sono stati posti sotto sequestro.

 

Ma non è tutto. Aveva forse pensato di non allontanarsi da casa a causa le restrizioni della circolazione per contrastare il contagio da Covid-19, ma non ha resistito alla tentazione di praticare l'uccellagione. Così quest'oggi è finito nei guai un 64enne di Presegno in Comune di Lavenone. L'uomo, poi denunciato per furto venatorio, aveva disseminato con ben 38 sep, le micidiali trappole a scatto, i dintorni della propria abitazione di montagna. Una pattuglia della Polizia Provinciale di Vestone si è portata oggi in località Moncalvo di Presegno: sul posto una tesa di trappole a scatto, cinque della quali con altrettanti pettirossi già catturati e morti. Poco tempo dopo è arrivato l'uomo ignaro di essere osservato per recuperare le prede del bracconaggio. Ma stavolta ha trovato gli agenti che l'hanno identificato e denunciato. In casa, provento di altre giornate di bracconaggio, custodiva altri 28 pettirossi, tutti sequestrati insieme alle trappole.