Venerdì 23 maggio alle 20:30, presso la Sala Consiliare di Palazzo Morani, Paolo Catterina e Fabrizio Landi presentano il libro dedicato a storie di fascisti e antifascisti a Prevalle. L'evento è organizzato dall'Associazione culturale "I giorni" e da ANPI Bassa Valle Sabbia. La parola a Paolo Catterina, autore del volume.

Un nuovo libro che ha per titolo "Quando c'era lui..." racconta di molteplici vicende prevallesi durante il fascismo e nel periodo della Liberazione. Sarà presentato da Paolo Catterina e Fabrizio Landi in una serata che vuole documentare e raccontare il controverso periodo del fascismo e della lotta di Liberazione a Prevalle. 

Tra le tante, alcune spassose... altre drammatiche, ce ne sono due principali e sono quasi sconosciute: una ragazza poco più che ventenne, prevallese, ha una relazione con un giovane capo partigiano delle Fiamme Verdi - Luigi Ercoli, poi arrestato, torturato e inviato a Mauthausen dove morirà di stenti - diventa staffetta partigiana; in seguito a rocambolesche vicende allaccia rapporti con le Brigate Nere e con le sue delazioni fa finire in carcere i vertici del Clero Bresciano a contatto con la Resistenza: 5 sacerdoti tra cui Don Vender, Don Fanetti, mons. Fossati, il cancelliere vescovile mons. D'Acunzo, e una ventina di partigiani e patrioti. Sarà condannata a 10 anni ma sarà scarcerata dopo un anno per l’intervenuta amnistia del 1946. 

Anche dopo la Liberazione non c'è pace a Prevalle: il 7 maggio 1945 viene trovato un cadavere nella campagna, è l’ex Podestà di Iseo, un fascista della prima ora, squadrista e repubblichino. E' stato giustiziato da sedicenti partigiani. Questo drammatico e oscuro episodio fu riferito qualche tempo fa in un discorso del 25 aprile, al termine della celebrazione si fece avanti un prevallese dicendo che il papà aveva assistito all'omicidio. Quattordicenne, con il nonno e uno zio era sul Budellone a far legna, videro in basso sulla strada Brescia - Salò una jeep arrivare e nei pressi del cimitero di San Michele (dove allora non c'erano i capannoni di oggi) si fermarono, trascinarono giù un uomo e lo finirono con una sventagliata di mitra.... 

Queste sono solo due... ma documenti e testimonianze raccolti negli ultimi anni si sono sommati in un calderone di storie... A bilanciare le vicende più drammatiche anche diverse vicende che a Prevalle e nei dintorni hanno opposto storie di coraggio e di solidarietà straordinarie. Emblematica la vicenda di un soldato inglese fuggito da un campo di prigionia in Puglia e capitato dopo rocambolesche avventure in una casa tra Paitone e Prevalle. Qui trascorre più di un anno e mezzo nascosto dalle famiglie Maccarinelli e Chiodi correndo rischi gravissimi, vista la vicinanza delle istituzioni militari della Repubblica di Salò e il presidio di Brigate Nere di Prevalle.

Tra le figure più curiose ricordate nella pubblicazione anche quella di mons. Paolo Guerrini, studioso della storia bresciana e famoso antifascista, finì denunciato e iscritto nell’elenco dei sovversivi per una predica pronunciata durante una messa proprio nella chiesa di Prevalle San Michele… eppure aveva solo richiamato i valori evangelici contrari allo spirito militarista del regime.

Anche il parroco di Prevalle, Don Teodoro Redondi, viene ricordato, oltre che per il generoso servizio pastorale nel difficile periodo della guerra, anche per essere stato protagonista di una epica scazzottata con il medico del paese (convinto fascista sin dalla prima ora) avvenuta sul sagrato della chiesa! Un evento memorabile che fece grandissimo scalpore – come immaginabile – e che fu causa dell’allontanamento del parroco dal paese. Lo stesso fervente antifascista don Redondi, tuttavia, inviò alcuni suoi componimenti a Benito Mussolini ricevendo una lettera di apprezzamento dalla segreteria del Duce. 

In sintesi: storie in gran parte inedite di uomini e fatti attraverso fotografie e documenti raccolti e raccontati con la voce di Fabrizio Landi che illuminerà la pubblicazione voluta dall’Associazione “I Giorni” e da ANPI Bassa Vallesabbia. 

Paolo Catterina

(Nella foto sotto, alcuni prevallesi fuoriusciti per motivi politici in Argentina verso la fine degli anni 20)