Tre serate per celebrare la musica del Novecento con suoni, personaggi e storie in Biblioteca Comunale a Sirmione. Ingresso libero.
“Una delle cose che mi piace del jazz, ragazzi, è che non so cosa sta per succedere dopo.” Bix Beiderbecke
Le note blu del Novecento risuonano in Biblioteca a Sirmione con “Trilogia Jazz”, tre serate a cura dell’Associazione Culturale Cieli Vibranti che intrecciano musica, parola e teatro per raccontare miti, atmosfere e storie che hanno segnato il secolo breve. Tre incontri – il 10 ottobre, il 7 novembre e il 5 dicembre 2025, sempre alle ore 20:30 – alla scoperta del volto del jazz del Novecento. Un’occasione unica per immergersi nella storia delle note blu, per capire come musiche nate nelle piazze, nei locali, nei caffè, abbiano influenzato la nostra cultura, non solo musicale ma anche sociale e letteraria.
“Con Trilogia Jazz – afferma Roberto Salaorni, consigliere comunale con delega alla Cultura – intendiamo offrire alla comunità un’esperienza culturale che unisce sapere, emozione e socialità. In un periodo in cui il contemporaneo richiama l’innovazione, è altrettanto importante riscoprire le radici: le storie, i suoni, le atmosfere che hanno dato vita a generi musicali che continuano ancora oggi a parlare all’anima. È nostro impegno valorizzare eventi che stimolino non solo l’ascolto, ma anche la riflessione, l’incontro, il racconto”.
Programma
• 10 ottobre 2025, ore 20:30 – Caffè Jazz con Filippo Garlanda (attore), Giovanni Colombo (pianoforte), Desirèe De Silva (voce): una serata che trasforma il caffè letterario in palco, per evocare romanzi, canzoni e racconto di un’epoca, dalla “beat generation” ai miti statunitensi delle frontiere culturali.
• 7 novembre 2025, ore 20:30 – C’era una volta il Jazz!: swing, rag-time, be-bop. Tra biografia, ironia, arte e interviste di fantasia, un narratore e un pianista accompagneranno il pubblico in un viaggio nel secolo breve.
• 5 dicembre 2025, ore 20:30 – Bianco, nero e blu. Vite parallele di Billie Holiday e George Gershwin: a confronto due figure emblematiche, una voce fragile e intensa, l’altra, architetto di melodie: vite che non si sono mai incontrate, ma che nell’arte si riflettono l’una nell’altra.