Se n'è andato ieri nella sua abitazione a Gavardo. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 23 ottobre Orazio Bonvicini, di Gavardo, probabilmente l’ultimo sopravvissuto ad El Alamein, una delle più note e sanguinose battaglie della storia del Novecento. Abitava in via dei Giroli. Da un mese ormai le sue condizioni si erano aggravate. Tuttavia, fino agli ultimi tempi era rimasto lucido. Mai aveva dimenticato quei terribili scontri in cui, quasi ottant’anni fa, l’esercito inglese inflisse una pesante sconfitta alle truppe italo-tedesche.

Gli attacchi si svolsero tra il luglio e il novembre 1942. Orazio venne catturato il 5 novembre: una data, un giorno che gli è rimasto impresso nella memoria durante tutta la sua lunga vita.

Orazio ha 21 anni, quando è assegnato al mitico XIII battaglione Ariete con la qualifica di carrista. Il giovane soldato gavardese viene fatto prigioniero. Rimane in nord Africa per 44 mesi. La prigionia è dura: 44 mesi. Poi il ritorno a casa nel 1946. Il resto una vita in compagnia della signora Elisabetta (che oggi ha 91 anni) e dei figli Angelo (medico di base a Gavardo), Nadia, Irene, Bruno, Marisa e Roberto, sei nipoti (tra cui Paolo già sindaco di Serle) e due pronipoti. Con Orazio si spegne la voce di chi poteva ancora dire: “Io c’ero”. I funerali si svolgeranno a Gavardo lunedì alle ore 16.