Speciale appuntamento dedicato alla Giornata della Memoria, per la rassegna teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, con il concerto «Il violino di Auschwitz». Lo spettacolo si svolge domani, venerdì 27 gennaio, al teatro di Nago presso la Casa della Comunità, con inizio alle ore 21. Ingresso gratuito.

 

Anche ad Auschwitz, Terezìn e Mauthausen si suonava, si cantava e si componeva musica. Di fronte alla sola prospettiva della morte i musicisti ebrei non rinunciavano alla loro passione, arrivando ad allestire orchestre, come ad Auschwitz, scrivendo note nelle condizioni più disperate, componendo ninne nanne da cantare ai bimbi ormai sulla porta della camera a gas, come la straordinaria “Wiegala” scritta da Ilse Weber, morta, insieme al figlio Tommy, nell' ottobre 1944 ad Auschwitz. Nei lager nazisti la musica ebbe un ruolo di esaltazione dell'orrore e annientamento della dignità umana. Era continuamente suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro, nelle adunate come durante le esecuzioni e per l'intrattenimento degli ufficiali. Eppure, per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata e, in molti casi, sopravvivere. Ed è soprattutto grazie alla memoria dei sopravvissuti e dei testimoni che ci sono giunte molte di queste musiche, di queste storie. 

Coerente con il proprio percorso musicale e di impegno civile, l’associazione culturale Barabàn ha allestito uno spettacolo di musiche, canzoni e immagini dedicato alla Shoah. Il concerto si snoda attraverso un’emozionante sequenza di canti come “Wiegala”, “Asma Asmaton” (tratto dalla celebre “Trilogia di Mauthausen” del poeta e drammaturgo greco Iakovos Kambanellis e musicata da Mikis Theodorakis), brani del moderno repertorio basato sull’antica tradizione ebraica, musiche per i matrimoni e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da “La guerra di Piero” di De André ad “Auschwitz” di Guccini), e contro l’indifferenza e l’apatia (da “Dona Dona” di Herbert Pagani a “Yellow triangle” di Christy Moore). Le musiche sono accompagnata da video con la testimonianza di ex deportati, spezzoni di film, immagini della discriminazione degli ebrei, dei lager nazisti.

Si esibiranno: Vincenzo Caglioti, organetto diatonico, cori; Aurelio Citelli, voce solista, tastiere, bouzouky; Giuliano Grasso, violino, cori; Antonio Neglia, chitarra, bouzouky, cori; Alberto Rovelli, contrabbasso; Maddalena Soler, voce solista, violino. 

L’associazione culturale Barabàn, sorta a Milano nel 1986, effettua ricerche, studi e realizza pubblicazioni, opere audio, video, mostre, rassegne e stages dedicati alla cultura di tradizione orale, con particolare attenzione al patrimonio musicale dell’Italia settentrionale. L’associazione non ha scopo di lucro. Le ricerche su campo e d’archivio, realizzate dai membri dell’Associazione fin dai primi anni Ottanta, hanno permesso di raccogliere un considerevole quantitativo di documenti sonori (canti, musiche da ballo, brani rituali, testimonianze sulla vita e il lavoro), video, filmini 8mm e super8 di famiglia, immagini fotografiche e documenti cartacei in gran parte conservati nelle raccolte private di Aurelio Citelli, Giuliano Grasso e Alberto Rovelli. Un patrimonio che si arricchisce continuamente e che costituisce una preziosa “memoria” del mondo popolare dell’Italia settentrionale.