Cultura

Venerdì 24 novembre alle 20:30, presso l’Auditorium di Tiarno di Sopra (piazza Milìn) nel comune di Ledro, l’Associazione Museo Grande Guerra in Valle del Chiese presenterà la ricerca inerente l’ultimo volo di ricognizione sulle linee nemiche del pilota italiano tenente Attilio Rial. Ingresso libero.

Martedì 20 febbraio 1917, in zona monte Cadria – Nozzolo nel Trentino meridionale, un aereo italiano in ricognizione modello “Farman Colombo” venne abbattuto dagli austriaci. Il pilota Attilio Rial originario di Gressoney-La-Trinité (AO) perse la vita e fu seppellito nel cimitero monumentale austroungarico di  Bondo, mentre il fotografo – osservatore  Mariano Rossini di Alba (CN) si salvò.

Nel corso della serata di venerdì 24 novembre verranno rievocate alcune vicende che inquadrano l'evento, a cominciare dallo schieramento dei due eserciti sul fronte trentino e nella Valle del Chiese. Sarà inoltre presentato il cimitero austroungarico di Bondo, dove è sepolto Attilio Rial, e ne verrà raccontata la storia. Un focus verrà dedicato all'aviazione durante la grande guerra. Infine, si approfondirà la vicenda del pilota Rial e in particolare il compito dei ricognitori nel corso della prima guerra mondiale.

L'esposizione sarà a cura di Francesco Bologni e Massimo Parolari, soci del “Museo Grande Guerra in Valle del Chiese”, con la collaborazione del coro Cima d'oro.

Gli organizzatori ringraziano il Comune di Ledro per il patrocinio e CEDIS per il contributo alla registrazione video.

Domenica 12 novembre alle 15 e alle 16:30 il museo archeologico di Gavardo (in piazza San Bernardino) aspetta bambini e famiglie con la proposta di un creativo viaggio illustrato tra storia e archeologia.

Domenica è in programma un nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna “MAVS for KIDS”, il ciclo di iniziative del Museo Archeologico della Valle Sabbia dedicate ai più piccoli. Si tratta dello speciale evento “Cosa ti racconto al museo”, ossia il racconto di alcune storie ambientate nel passato, secondo la particolare tecnica Kamishibai (letteralmente “spettacolo teatrale di carta”), ovvero un antico metodo narrativo giapponese adoperato dai cantastorie come efficace supporto di animazione per la lettura. Successivamente i partecipanti saranno coinvolti in un laboratorio didattico a tema. 

L’iniziativa, curata dal servizio didattico del MAVS in collaborazione con le operatrici de La Melagrana, ha un costo di 2 euro a partecipante ed è rivolta ai bimbi dai 6 agli 11 anni accompagnati. La prenotazione è obbligatoria. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare ai numeri 0365.371474 (dal lunedì al venerdì, ore 9-13), 338.9336451, oppure inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domani sera, giovedì 26 ottobre alle 20:30, nella splendida cornice di Villa Galnica (via Roma 4) la bookblogger Roberta Ghirardi incontrerà Roberta Schira che presenta il suo romanzo "I fiori hanno sempre ragione". A curare le letture sarà Silvia Visini. Ingresso libero.
 
 
Roberta Schira, scrittrice, gourmet e critica gastronomica, firma un romanzo d'esordio che fa sognare, in tempi in cui la serenità sembra così lontana. Una storia di speranza, che riconsegna la voglia di vivere e sorridere nonostante tutto e tutti.
 
Eleonora stringe tra le mani un bauletto che custodisce ricette con ingredienti speciali: il coraggio, la comprensione, la fiducia in se stessi, la gentilezza. Basta usarne solo un pizzico per creare l'Amore, la Speranza, il Perdono. Ma dove trovarli? Eleonora non lo sa, eppure inizia a cercarli, perché quelle ricette sono l'ultimo ricordo della nonna Ernesta. È stata lei a insegnarle che cucinare è molto più che “far da mangiare”: è anche un atto di guarigione, per gli altri e per se stessi. Proprio di questo Eleonora ha bisogno ora che ha perso il dono di interpretare il mondo attraverso gli odori e i sapori, un dono che le ha permesso di diventare una famosa chef.
 
Le ricette della nonna le hanno dato nuova speranza, giorno dopo giorno: un tocco di Coraggio oggi, una goccia di Allegria domani le fanno capire il valore dell'attesa e della rinascita, ma anche i risvolti positivi della solitudine e della vecchiaia, del combattere per veder soddisfatti i propri desideri. Sono parole da far sobbollire nel cuore al fuoco lento della tenacia. Perché a volte il mondo intorno crolla e non ci si sente pronti ad affrontarlo. Ma dentro ognuno di noi c'è la forza per ricominciare.
 
Ognuno ha la propria ricetta speciale. Eleonora deve trovare i suoi ingredienti unici per tornare in cucina: era il suo porto sicuro, ora le fa paura. Soprattutto deve imparare che gli obiettivi possono essere raggiunti anche da soli, ma che la vita ha il giusto sapore solo insieme alle persone che amiamo.
 
Roberta Schira è laureata in lettere con indirizzo psicologico. L’incontro con Claudio Sadler le ha insegnato a cucinare e ha condotto all’uscita di “Menu per quattro stagioni” che ha dato origine alla collana Giunti dedicata all’alta cucina. Undici i titoli dei suoi libri, tra cui “Il nuovo Bon Ton a tavola”, “Il libro delle frattaglie” e “Mangiato bene? Le sette regole per riconoscere la buona cucina”, un libro sulla teoria della critica gastronomica, noto come “canone Schira”. Nel 2016 pubblica il libro “La gioia del riordino in cucina” che viene tradotto in cinque lingue. Sul Corriere della Sera, Roberta Schira tiene una rubrica di critica gastronomica e segue con interviste e servizi le novità della scena gastronomica. E’ docente all’Italian Food Academy per il master in critica gastronomica e autrice di progetti web e televisivi.
 
 

È stata inaugurata nel pomeriggio di giovedì 16 novembre, nel salone delle feste del Casinò municipale, la 30ª edizione della rassegna dell'editoria gardesana «Pagine del Garda».

Dopo la parentesi della pandemia, l’ormai storica rassegna organizzata dall’associazione culturale Il Sommolago e dal comune di Arco (con il sostegno di Amsa, l’Azienda municipale sviluppo Arco, e della Cassa Rurale Alto Garda - Rovereto) sta lentamente crescendo: tredici quest’anno le case editrici a esporre i loro volumi, tra queste il Museo Alto Garda e la Fondazione Museo storico del Trentino con numerose pubblicazioni, alcune ormai di rara reperibilità, e poi associazioni culturali come Judicaria, Mnemoteca e Asar, oltre allo stesso Sommolago. Inoltre, Artimedia, Cierre, Isenzatregua, Osiride, Studi Trentini, Tangram e Stephan Wünderlich. I libri esposti sono circa duemila per 570 titoli, con la novità della sezione dedicata agli autori locali, nove.

«In un mondo in cui il self publishing è ormai diffusissimo - ha detto l’assessore alla cultura Guido Trebo - dare spazio e visibilità agli editori è davvero importante. L’editore ha un ruolo insostituibile, seleziona i libri che meritano la pubblicazione, un libro edito dà quindi garanzie di avere un valore. Se poi consideriamo la rapidità con cui si va diffondendo, anche nella scrittura, l’utilizzo dei programmi basati sull’intelligenza artificiale, per cui con poche indicazioni e premendo un tasto chiunque in pochi minuti può scrivere un libro, si comprende come questa rassegna sia un'iniziativa culturale preziosa. Della quale voglio ringraziare, anche a nome dell’amministrazione comunale, tutti i volontari del Sommolago, con una sottolineatura particolare a Romano Turrini, la cui instancabile e fitta attività è per la nostra città di grandissima importanza».

Romano Turrini ha ricordato come trent’anni fa la nuova rassegna fosse stata poco più che un timido esperimento, mentre poi ha avuto successo e ha percorso ben tre decenni. E visto che nel 1993 la prima edizione propose un convegno sul Kurort, domenica, in conclusione dell’edizione numero trenta, lo stesso Turrini e lo storico Mauro Grazioli proporranno una carrellata di tutte le pubblicazioni proposte su questa epoca felice di Arco. «La pandemia ci ha bloccati - ha detto Turrini - e la ripresa è stata difficile, ma già quest’anno va molto meglio, siamo stati contattai anche da editori nuovi, il che non era scontato. Un ringraziamento è d’obbligo a tutti i volontari che si fanno in quattro per dare vita a questo appuntamento culturale».

A seguire, le presentazioni del libro di Alessandra Zendri «La chiesa di Santa Lucia in Pratis a Bezzecca di Ledro» (Il Sommolago) e di quello di Maria Pia Macchi, Sara Maino e Fiorenza Tisi «Andar per erbe, la circolarità di un’antica tradizione» (Centro studi Judicaria in collaborazione con Magia verde onlus).

La mostra del libro rimarrà aperta fino a domenica 19 novembre, sabato e domenica dalle 10 alle 19. Dopo la presentazione di venerdì 17 novembre del libro "Epiche quotidiane. storie di donne che fanno mondo", a cura di Tiziana Calzà, i prossimi appuntamenti in calendario sono i seguenti:

Sabato 18 novembre, ore 16: Il libro dei conti di Goethe durante il viaggio in Italia, di Paolo Boccafoglio, Edizioni Il Sommolago in collaborazione con il comune di Malcesine - presentazione a cura dell'autore.

Domenica 19 novembre, ore 16: Il Kurort ad Arco, excursus editoriale de Il Sommolago a trent'anni dalla prima edizione della rassegna dell'editoria gardesana, a cura di Mauro Grazioli e Romano Turrini

Giovedì 9 novembre alle 21, nella sala consiliare di Polpenazze, sarà presentato il volume di Giuseppe Bergognini "Diavoli e bisavoli". Ingresso libero, buffet per i presenti al termine dell'evento.

La serata costituisce il primo appuntamento della rassegna autunno inverno 2023-2024, organizzata da assessorato alla Cultura e biblioteca comunale, che ha in progamma diversi incontri con l'autore. Conduce la serata Gianluca Bordiga.

Il libro di Bergognini spazia in un lasso di tempo che va dal 1923 al 1954 e si sposta dal fiume Chiese a Chicago per narrare storie di antenati coraggiosi.

 

Alice Basso incontrerà i suoi lettori a Raffa di Puegnago nel pomeriggio di oggi, sabato 21 ottobre, alla Libreria Bacco di Via Nazionale 26 per presentare il suo ultimo romanzo “Le aquile della notte”. Ingresso gratuito.

L’appuntamento per il firmacopie è previsto dalle 14:30 alle 16 e sarà accompagnato da una degustazione di Rosé Spumante della Cantina Marsadri.

“Le aquile della notte” è il quarto romanzo della scrittrice dedicato al personaggio di Anita Bo, giovane donna che si muove nel contesto piemontese del ventennio fascista. In questo volume la vicenda si svolge nelle Langhe nel 1935; Anita sta viaggiando in treno e, mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino, sa che ad attenderla non è una vacanza, bensì una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell'immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe.

Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. La giovane donna rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità, anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato.

Anita è tornata e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l'amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l'ha capito.

Per info e prenotazioni si può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure contattare il n. 320.1560066.

Sabato 18 novembre alle 20:45, presso il teatro Paolo VI, l'Orchestra Fiati di Vallecamonica Brass Ensemble.sarà ospitata a Prevalle per lo spettacolo musicale "Mai dire gatto". Entrata libera.

Il concerto è stato organizzato in occasione dei festeggiamenti per il 40esimo anno di fondazione del Gruppo Musicale Prevalle, in collaborazione con il Comune di Prevalle.

L'appello lanciato dalla Comunità di Bagolino su "Chi l'ha visto?" per ritrovare le opere perdute o meglio rubate nel 1972 tiene banco in questi giorni dopo l'iniziativa del Diacono Luca Ferremi che è ospite di Radio 51 questa settimana nella trasmissione Primo piano, in onda ogni giorno su Radio 51 dal lunedì al venerdì alle 8 e alle 12.30. Si parla di arte, di Bagolino e di molto altro.

 

Venerdì 20 ottobre alle 20:45, presso la sala Pelér di Palazzo Todeschini, si terrà una serata dal titolo "Tra roccia e ghiaccio" con l'alpinista Mauro Tebaldini. Ingresso libero.

La serata sarà dedicata a immagini e racconti di una passione alpinistica, quella di Tebaldini che non solo è socio del CAI di Desenzano, ma si distingue anche come istruttore sezionale di alpinismo del CAI di Brescia. L'incontro vede anche la partecipazione della guida alpina Michele Abelardi.

I due parleranno della loro passione per la montagna e in particolare dell'arrampicata sulle cascate di ghiaccio o ice climbing, una delle discipline alpinistiche più spettacolari ma poco praticata per le difficoltà che comporta. Bisogna infatti tenere presenti le condizioni meteorologiche, la variabilità del ghiaccio, le difficoltà di avvicinamento e, non da ultimo, i rischi oggettivi.

La montagna, si sa, va affrontata con consapevolezza e prudenza, pertanto solo un approccio graduale e ragionato permette di avvicinarsi e progredire in questa affascinante specialità. Partecipare alla serata può essere un aiuto a valutare meglio la propria preparazione, ma anche un'occasione per conoscere da lontano la montagna con le sue meraviglie.

Riparte la stagione teatrale al Teatro Centro Lucia di Botticino (via Dante 15) e per il primo appuntamento di prosa il 17 novembre alle 21 andrà in scena Valentina Lodovini nello spettacolo “A futura memoria”, un omaggio ad Anna Politkovskaja, coraggiosa giornalista russa che pagò con la vita l’amore per il proprio lavoro e per i propri ideali.

Il primo appuntamento per la Stagione 2023/2024 al Teatro Centro Lucia di Botticino è con Valentina Lodovini, che venerdì 17 novembre alle ore 21 porterà in scena “A futura memoria”, uno spettacolo omaggio ad Anna Politkovskaja, coraggiosa giornalista russa che nel 2006 pagò con la vita la propria ricerca di verità, libertà e giustizia. Valentina Lodovini, nota attrice cinematografica e teatrale, ripropone una scelta di testi scritti dalla giornalista, dando nuovamente voce, corpo e vita alle sue idee. Le letture sono alternate dalle musiche di compositori che il regime stalinista censurò in nome dell’accusa di “formalismo”, tra i più noti Dmitrij Šostakovič, Aram Khachaturian e Boris Ljatošyns’kyj. Ad accompagnare musicalmente l’attrice saranno l’ideatore dello spettacolo e primo violino Valentino Corvino e l’Iris Ensemble, quartetto d’archi interamente femminile.

La lotta all’oppressione dei diritti umani fondamentali, l’enorme lavoro di ricerca di verità e di libertà effettuati da Anna verranno artisticamente trasformati in uno spettacolo toccante e coinvolgente per il pubblico presente. Anna Politkovskaja riceve numerosi riconoscimenti e premi per il suo lavoro tra i quali il Global Award for Human Rights Journalism da Amnesty International, il Premio per la Difesa della libertà d’espressione e il Premio per la Libertà ed il Futuro dei Media, a conferma della sua grande professionalità e della passione per il suo lavoro, che lei stessa riassume con la frase «L’unico dovere di un giornalista è scrivere ciò che vede».

Valentina Lodovini, volto noto del cinema e del teatro, inizia la sua carriera da attrice subito dopo il diploma alternando teatro e cinema; muove i suoi primi passi a teatro, in poco tempo passa al cinema e prende parte al film “Ovunque sei” per la regia di Michele Placido. Negli anni successivi la vediamo come interprete, tra gli altri, nei film “L’amico di famiglia”, “Benvenuti al Sud”, “Benvenuti al nord”, “Passione sinistra”, “Ma che bella sorpresa”, “Cosa fai a capodanno?”, “10 giorni senza mamma” (vince il Nastro d’Argento come migliore attrice in un film commedia), “10 giorni con Babbo Natale” e nel 2023 prende parte a “I migliori giorni”, “La terra delle donne” e “Conversazioni con altre donne”. Sul piccolo schermo appare in diverse serie televisive: “Distretto di Polizia”, “Coco Chanel”, “L’Ispettore Coliandro”, “Il Commissario Montalbano”.

Valentino Corvino, ideatore e primo violino dello spettacolo, è musicista, direttore d’orchestra e compositore violinista. Si laurea con lode in “Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo” all’Università degli Studi di Bologna e riceve il Diploma Master con Menzione D’Onore in Direzione d’Orchestra presso l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. È cofondatore del celebre Arkè String Quartet, che negli anni ha collaborato con Antonella Ruggiero, Lucio Dalla, Samuele Bersani, Petra Magoni, Stefano Bollani e altri interpreti musicali. È primo violino del FontanaMix Ensemble con cui si esibisce come solista e primo violino in tutta Europa. Ha suonato come solista e primo violino nei dischi dei più grandi artisti italiani: Mina, Fossati, Vasco Rossi, Francesco Guccini, Adriano Celentano, Morgan, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Samuele Bersani, Francesco Renga, Angelo Branduardi, Irene Grandi, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Il Volo e molti altri.

« “A futura memoria” - dichiara Corvino - nasce dalla mia esigenza di usare l’arte non solo per il godimento estetico ma per costruire memoria e conoscenza, con una particolare attenzione verso le generazioni che verranno. In questo senso il sacrificio a cui è andata incontro Anna Politkovskaja è l’esempio di un’urgenza che dovrebbe appartenere a tutti noi: cercare in modo serio la verità oltre la narrazione indotta da esigenze politiche o commerciali, costruire una civiltà migliore attraverso la pace, il dialogo e la conoscenza. È stato facile associare ai testi della giornalista russa le musiche di quei compositori che hanno subito la censura da un regime precedente, quello staliniano, potendo esprimere il loro dissenso e la loro libertà solo attraverso le note delle loro composizioni. Lo spettacolo impone una violenza emotiva, cioè il mettere l’ascoltatore davanti a fatti così atroci che non possa restare indifferente. Perché l’indifferenza è proprio il male che sta alla base della mancanza della partecipazione civile di ogni singolo individuo per costruire un futuro che non sarà mai perfetto, ma alla luce di quanto sta accadendo negli ultimi due anni, sicuramente migliore del tempo che stiamo vivendo».

Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito web www.centrolucia.it oppure seguire i canali social: Facebook: Teatro Centrolucia Instagram: teatrocentrolucia. Per prenotazioni: chiamare il 334 6374447 (anche WhatsApp) Costo biglietti: € 25 intero - € 22 ridotto (residenti a Botticino, under 13 e over 65).

Domenica 29 ottobre alle 18, presso palazzo Morani (via Morani 11), torna l'aperitivo con l'autore. Ospite il prevallese Paolo Zanatta che presenterà il suo romanzo. A seguire, aperitivo per i presenti con i prodotti della gastronomia Pota la gastro e del birrificio Büs del leader.

Dopo il successo del primo romanzo, 'La coda del pavone', Paolo Zanatta torna in libreria con 'Il matto delle ore', ambientato nel cuore di Brescia. 

“Le complicazioni lasciamole agli orologi, che hanno tempo da perdere. Non a noi, che non sappiamo mai di preciso quanta carica ci rimane”. Questa è la filosofia di Mariso, un istrionico orologiaio che vive nella contrada del Carmine, nel centro della città di Brescia. All’improvviso un’inaspettata complicazione si presenta veramente nella sua quotidianità, portandolo a riscoprire sentimenti e conoscenze ormai dimenticati, necessari per riuscire a risolvere un enigma con amici vecchi e nuovi, alla riscoperta dell’importanza del tempo presente, passato e futuro.

Zanatta, laureato in Ingegneria nel 2004, ha fatto divenire materia del romanzo la sua passione per i segnatempo: studiandone meccanismi e componenti, li porterà a interagire con i personaggi del romanzo. Dopo l’esordio con il romanzo musicale “La coda del Pavone”, nel quale erano i testi musicai dei Pink Floyd a fare da sfondo ad un enigma, ora è la volta di un libro che parla del tempo e della sua misurazione, di opere d’arte, eventi inaspettati e sentimenti sopiti. 

Ritorna in biblioteca a Riva del Garda il festival Giallo Garda, per tingere il Garda di giallo e di cultura. L'ormai consolidato appuntamento con questo festival propone tre appuntamenti: sabato 21 ottobre alle ore 10.45 Alice Basso presenta «Le aquile della notte» (Garzanti, 2023), modera Mara Facchetti (a seguire aperitivo); sabato 28 ottobre alle 10.45 Matteo Severgnini presenta «Un sasso nel lago» (Todaro, 2023), modera Laura Marsadri; infine, sabato 11 novembre alle ore 10.45 Michela Monti e Tiffany Vecchietti presentano «Brucia la notte» (Mondadori, 2023), novità assoluta presentata a Lucca Comics 23, modera Carlo Zaza.

Alice Basso ambienta il suo romanzo nelle Langhe durate il fascismo e precisamente nel 1935; protagonista la dattilografa Anita, personaggio amatissimo tra i lettori della Basso. La donna sta viaggiando in treno e, mentre guarda il paesaggio che scorre dal finestrino, Anita sa che ad attenderla non è una vacanza, bensì una trasferta di lavoro per la rivista di gialli «Saturnalia», in compagnia dell'immancabile Sebastiano Satta Ascona. Per lei è così raro lasciare Torino che tutto le sembra meraviglioso. Inoltre è il periodo della vendemmia, il momento ideale per visitare le Langhe. Se non fosse che, pochi giorni dopo il suo arrivo, il corpo di un ragazzo viene trovato al limitare del bosco. In quel breve lasso di tempo, Anita ha scoperto che, insieme ad altri coraggiosi coetanei, il giovane faceva parte di un gruppo scout, in segreta violazione dei divieti imposti dal regime. Anita rimane affascinata da quella dimostrazione di carattere. E intanto, forse ispirata dal rosso del vino e dai mille volti di una terra ricca di inaspettati misteri, si avvicina come mai accaduto prima a Sebastiano. Ma perdere il controllo è un rischio, soprattutto se ci sono una verità da scoprire e la morte di un ragazzo a cui rendere giustizia. Anita è consapevole che solo le parole dei suoi amati detective possono mostrarle la strada verso la verità. Anche se il coraggio di non fermarsi davanti a nulla deve trovarlo dentro di sé. E ora ha bisogno di molto coraggio, perché i fili delle sue intuizioni la portano dove non avrebbe mai immaginato. Anita è di nuovo qui e con lei i racconti gialli che hanno fatto la storia della letteratura. Sullo sfondo dei vigneti incantevoli delle Langhe, la morte arriva puntuale, ma anche l'amore. Nessuno dei due in modo semplice, questo ormai Anita l'ha capito.

Matteo Severgnini presenta invece una nuova indagine di Marco Tobia, tra il lago d'Orta e Milano. L'investigatore privato Tobia, affetto dalla sindrome di Tourette, è irrequieto perché il caso su cui sta indagando lo obbliga ad allontanarsi dalla minuscola isola di San Giulio, il suo amato rifugio lontano da tutto e da tutti, per trascorrere molto tempo a Milano. Le cose si complicano quando l'omicidio di una escort lo fa temere per l'incolumità di Clara, la sua fidanzata, amica della vittima. L'atteggiamento protettivo dell'investigatore rischia di sgretolare definitivamente il loro rapporto. Un avvenimento imprevisto fa inoltre precipitare gli eventi. Per risolvere il caso Tobia dovrà armarsi di pazienza e ricostruire un mosaico che ha radici nel passato, alimentato dal rancore e dal desiderio di vendetta di una mente tormentata. 

Michela Monti e Tiffany Vecchietti presentano infine «Brucia la notte», novità assoluta presentata a Lucca Comics 23. Nessuno entra. Nessuno esce. Questa è la scritta che può leggere chiunque si avvicini all'Area di Comando del Campo di Raccolta dove sono rinchiuse Ani e Bianca. Qualcuno, sotto queste due laconiche frasi, ne ha incisa una terza: Noi siamo nessuno. Perché le Raccoglitrici di sale, che qui si fanno prosciugare il corpo e l'anima per ottenere l'oro bianco, l'unica risorsa energetica rimasta in un pianeta ormai depredato ed esausto, sono proprio questo, nessuno, per chi governa il Campo e il Paese. Semplici mattoni, tutti uguali, che una volta rotti possono essere sostituiti senza battere ciglio. Mattoni di un’utopia cieca e feroce, nel nome della quale si sprecano vite, si esercita quotidianamente la violenza e si esaltano egoismo e apparenza. Ma questo Ani e Bi lo hanno capito fin dal loro arrivo, molti anni prima. Entrambe, ancora adolescenti, sono state portate lì con la forza, come tante altre prima di loro, perché considerate elementi pericolosi per la società. Ormai cresciute e diventate l'una il punto fermo dell'altra, sono determinate a fuggire da quel luogo abominevole, che le donne le prende, le mastica e le sputa. Dentro di loro, ragazze diversissime, una che sorride poco e ragiona forse troppo, l'altra esuberante e sfacciata, ma di certo non stupida, si alimenta silenzioso un fuoco che attende solo di divampare e travolgere tutto il marcio che le circonda. Quando accadrà, il mondo che troveranno fuori sarà molto diverso da come si aspettano, deludente e sorprendente allo stesso tempo. Ma in quel mondo dovranno sforzarsi di costruire il loro posto, ricucire le ferite del passato, lottare per la libertà delle compagne ancora recluse insieme a chi, fuori dal Campo, ancora resiste, e abbracciare finalmente ciò che sono davvero.

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