Una scelta a favore non solo dello sport ma anche dell’educazione dei giovani.

Come si sa, la fine della seconda guerra mondiale dà avvio ad una profonda collaborazione – politica, economica e culturale – tra Italia e Stati Uniti. Ma tale collaborazione tocca anche lo stile di vita della gente comune.
Così, ad esempio, pure a Gavardo, a circa dieci anni dalla fine della guerra, arriva l’interesse per il basket.

E’ uno sport nato negli Stati Uniti nel 1891, che esige azione di squadra e che si può giocare in spazi piccoli, sia all’aperto che al chiuso.

A Gavardo, all’inizio le ragazze lo praticano presso la scuola delle suore Orsoline; i maschi, invece, si allenano all’Oratorio. Certo, il calcio resta lo sport nazionale, tanto che dedicarsi ad altra attività sportiva può apparire un tradimento; ma, con il tempo, parecchi giovani gavardesi si interessano al basket.

Perciò, alcuni adulti, guidati da Giuseppe Mazza e Angelo Ziglioli, decidono di sostenere la passione per il nuovo sport, dando vita nel 1971 ad una specifica associazione.

Lo scopo della neonata associazione è innanzi tutto quello di diffondere il basket. Tuttavia, i fondatori sanno che, come avviene per ogni altro sport, la pratica del basket educa pure al rispetto delle regole e all’importanza dello stare in gruppo. Ed alla dimensione educativa l’associazione è, di fatto, particolarmente interessata.

Più di quaranta anni sono trascorsi dal lontano 1971 ed al presente l’associazione conta 200 associati: 150 di loro hanno un’età compresa fra i 6 e i 18 anni, mentre gli altri sono adulti (in qualità di dirigenti, allenatori, accompagnatori e simpatizzanti).

L’attuale presidente, Nadir Loro, mi descrive alcuni aspetti della vita dell’associazione.

L’attività principale, svolta in genere durante l’anno scolastico, consiste nel cosiddetto minibasket, che, gestito da Paola Nani, vede il coinvolgimento di circa 90 ragazzi.

Inoltre, dal 1991, sono organizzati i “Camp”, ossia una serie di giornate in cui i ragazzi praticano lo sport e hanno modo di stare insieme agli allenatori più a lungo che nella normale attività di allenamento, così da meglio acquisire uno spirito di squadra.

Un altro canale per invogliare i giovani a partecipare è quello percorso dall’insegnante di Educazione fisica Paola Rizzi, la quale spiega la teoria e la pratica del basket nelle scuole elementari.

Importante è anche la collaborazione con altre società NBB (New Best Basket) di paesi vicini a Gavardo. In particolare, tra le varie squadre è favorito lo scambio di giocatori, utile non solo per ampliare e potenziare le squadre, ma anche per offrire migliori opportunità ai giovani, dando loro il contesto più giusto per esprimersi.

Infine, va ricordato lo sforzo di creare una squadra femminile, al fine di poter partecipare al campionato regionale detto “Promozione femminile”. Ma c’è anche l’intenzione di riprendere l’organizzazione di tornei internazionali, un po’ come avveniva alcuni anni fa.

Il presidente Nadir mi comunica poi i nomi di coloro che più direttamente gestiscono l’associazione:
il dirigente responsabile è Andrea Comero; i consiglieri sono: Pierluigi Paterlini, Cesare Bertoldi, Francesco Filippini, Emanuela Bresciani, Sara Berta, Emilia Mancini. Il tesoriere è Marco Marazzina.

Nadir precisa anche che, per far parte dell’associazione, è richiesta una tessera di adesione di 10 euro, oltre che molta buona volontà e tanta passione per la pallacanestro.

Soprattutto, però, occorre la fiducia nel fatto che si possa crescere meglio stando insieme ai coetanei ed avendo degli adulti disposti a trasmettere le proprie competenze e a valorizzare quelle dei loro atleti.


Luisa Maioli