Dopo tre anni di stop, il carnevale di Bagolino è tornato in grande stile. Complici tre bellissime giornate, con sole e temperatura mite, la kermesse più attesa sul territorio si chiude con piena soddisfazione. Soddisfatti gli abitanti di Bagolino che soprattutto lunedì e martedì hanno potuto godersi il loro carnevale, soddisfatti i commercianti del paese, soddisfatte le migliaia di persone che soprattutto nella giornata di domenica hanno visitato lo splendido borgo bresciano, soddisfatti anche i protagonisti, ballarì e mascher, che hanno potuto vivere in libertà le "santissime feste". Certamente l'universo femminile a Bagolino è sempre più protagonista. Non che non lo fosse in passato, e anche nel presente, dal momento che le donne sono le artefici assolute dei preparativi, costumi, ricami, cucine, ecc. del carnevale. Le donne sono anche in maschera, dietro le orribili facce di vecchie, vecchi, mostri pseudoumani. Il carnevale dei mascher in effetti è fluido, non richiede una dichiarazione di genere e coinvolge tutti, maschi e femmine.

Ma le ragazze, soprattutto le più giovani, sembrano ambire ad uno spazio più ampio e riconoscibile, nell'universo del carnevale, anche tra i balarì tutti rigorosamente maschi. Le ragazze sanno ballare, hanno frequentato la scuola dell'oratorio, poi alla fine delle scuole medie, a tredici, quattordici anni, non è più consentito loro di esibirsi ufficialmente. Ma la voglia di essere parte di queste danze straordinarie è palpabile. E in qualche occasione in questi giorni le giovani bagosse hanno mostrato le loro capacità e la loro grinta.

Che sarà in futuro? Sarà costituito un corpo di ballo tutto al femminile? Difficile dirlo in un luogo in cui la tradizione è una straordinaria ricchezza e segna la vita quotidiana di tutti. Ma le tradizioni cambiano, si modificano, si adattano ai tempi e allora chissà. Vedremo, discuteremo.

Novità di quest'anno anche la presenza di due distinti gruppi di balarì (in passato era sempre uno solo con circa 120 componenti guidati dell'inossidabile Giovita) che si sono esibiti nelle due frazioni di Osnà e Cavril nelle due giornate, invertendosi i ruoli. Anche questo è un segno della trasformazione dei tempi, delle tradizioni che si evolvono, della vivacità che rappresentano, della ricchezza di questo patrimonio immateriale. Le cose cambiano perché sono vive. Il dinamismo e il confronto, anche aspro, sono un elemento positivo. Tradizione non è staticità, ma è mutamento coerente.

E allora grazie a Bagolino per questo carnevale 2023, per quello che ci hai dato, e per gli orizzonti che ci hai schiuso, per la spensieratezza, la passione, l'emozione che ci hai regalato. In questo, per favore, caro carnevale, non cambiare mai. Ci vediamo nel 2024!

Maria Paola Pasini