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Mercoledì 15 ottobre, al Santuario del Carmine, sarà inaugurata la mostra “5 o 6 grandi estinzioni di massa?”, un dialogo tra scienza e fede sul rapporto dell’uomo con il creato. A partire dalle 10 si susseguiranno interessanti interventi di specialisti sul tema, con le conclusioni del vescovo di Verona, Domenico Pompili.

 

Mercoledì 15 ottobre, dalle 10.00 alle 11.30, il Santuario della Madonna del Carmine sarà nuovamente luogo di incontro fra rigore scientifico e respiro spirituale: l’inaugurazione della mostra “5 o 6 grandi estinzioni di massa?” non è soltanto una domanda di paleontologia, ma una provocazione morale sul nostro tempo e sulle relazioni che l’uomo intrattiene con il creato di cui deve o dovrebbe essere custode.

L’appuntamento si aprirà con una breve introduzione a cura di padre Simone Gamberoni e proseguirà con interventi di archeo-paleontologia e scienze naturali, per concludersi con l’intervento del vescovo di Verona Mons. Domenico Pompili. Padre Simone Gamberoni, rettore del Santuario della Madonna del Carmine, introdurrà i lavori offrendo la prospettiva spirituale che farà da cornice alle relazioni scientifiche. A seguire, il dott. Diego Sala, paleontologo del MUSE di Trento, tratterà il quadro scientifico: che cosa dicono i fossili sulle grandi crisi biologiche del passato? E in che modo la paleontologia può illuminarci sulle traiettorie possibili del presente? A seguire, il tema dell’origine dell’uomo e delle radici biologiche verrà scandagliato dal dott. Davide Grigoletto, docente di scienze naturali: conoscere chi siamo è una premessa necessaria per la cura del creato.

L’Antropocene troverà un risvolto pratico nell’intervento del dott. Gianmaria Pisani, medico veterinario specializzato in fauna selvatica, che parlerà degli effetti concreti di quest’epoca, in cui l’attività umana è diventata la principale forza capace di modificare profondamente l’ambiente circostante, sulla pianura e sulla montagna del Nord Italia, con temi che andranno dai servizi ecosistemici alle pressioni antropiche sulla biodiversità. Infine, a chiudere l’evento saranno le riflessioni di mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, che offrirà una sintesi morale e pastorale: dalla custodia della creazione come dovere umano e cristiano alla sua conversione da potenza in atto nelle scelte quotidiane. La sua voce metterà in dialogo fede e scienza non come rivali, ma come due modalità complementari, spesso convergenti, per discernere ciò che è bene per l’uomo e per il mondo.

Sulla scia di San Tommaso d’Aquino, che sosteneva che la fede non contraddice la ragione ma la completa, quest’incontro indagherà due punti chiave: il primo è che la scienza non esaurisce la dimensione del valore; il secondo è che la spiritualità senza verifica rischia di restare astratta. Quando la paleontologia ci ricorda le estinzioni del passato e la scienza mette in luce le fragilità di oggi, la fede ci invita a trasformare questa consapevolezza in scelte quotidiane che orientino i nostri stili di vita verso una maggiore sostenibilità.

La mostra, e l’incontro che la introdurrà, sono un autentico appello a una responsabilità condivisa. Non si tratta solo di contare quante estinzioni furono o saranno (cinque? sei?), ma di leggere il nostro presente alla luce di quelle lezioni profonde che la storia della nostra Terra consegna all’umanità. Una questione che è scientifica e, allo stesso tempo, morale e spirituale.