Tra le tantissime mail di Auguri che ricevo in questi giorni mi ha turbata un messaggio ricevuto sul mio cellulare da un amico. Sicura di non ledere alcuna norma di riservatezza o privacy lo condivido con tutti voi testualmente.

 

“Perdonerete il messaggio collettivo, ma tenevo a inviare subito a tutti un augurio per queste feste e per un ottimo inizio di 2016. Segue firma.”

Per completezza della circostanza e per comprendere le valutazioni che ne sono scaturite, di seguito la mia testuale risposta. “Giorgio perché a tutti?”

Concludo dicendo che a questa mia richiesta non è seguita nessuna risposta.

Comprendo perfettamente che persone fisiche o realtà sociali possano inviare mail cumulative per raggiungere i contatti inseriti nei propri indirizzari; mi risulta oltremodo incomprensibile come un amico possa inviare un messaggio cumulativo per esprimere amicizia, vicinanza, gioia, pensiero, in occasione delle Festività Natalizie e per il nuovo anno.

Sicuramente molti avranno piacere a percorrere la strada degli Auguri digitali cumulativi, ma io – pur vivendo di tecnologia – desidero rimanere una autentica umanista, per cui rinuncio a qualcosa e utilizzo il tempo che mi sono riservata per esprimere amicizia, vicinanza, gioia, pensiero a chi realmente desidero con la consapevolezza che la fine della telefonata, del messaggio, della mail, mi lasci dentro quel senso di meravigliosa leggerezza dell’anima che solo gli slanci autentici riescono a darmi.

La conferma della mia gioia questa mattina, beatamente rilassata nel mio ufficio, allegramente al cellulare con gli amici di sempre, i nuovi amici del lago e, perché no, in silenzio, raggiungendo con l’anima e il cuore i tanti amici che non riesco più a vedere negli occhi, ma sento vicinissimi dentro di me per il ricordo della bellezza del loro essere.

Ariel