In occasione della trentesima edizione del Salone del Libro di Torino, viene presentata la Rassegna della Microeditoria di Chiari, con il presidente dell'Associazione L’Impronta Paolo Festa e il coordinatore del comitato scientifico Gabriele Archetti.

L’appuntamento, in calendario domenica 21 maggio alle 12.30 – nell’ampia e accogliente area lounge (padiglione 2 del Lingotto) – è a cura della social media manager Azzurra Scattarella. L’incontro nasce in un contesto speciale e inedito, quello di Superfestival: uno spazio di condivisione ideato da Gianmario Pilo e Marco Cassini come vero e proprio collettore per i festival che in Italia fanno scuola e producono cultura. Ne sono stati selezionati 68 da 18 regioni, «per dare vita a un’unica casa comune – sottolineano da Torino – e a un’occasione di confronto tra addetti ai lavori».

L’originale «plus gemellaggio» tra festival è aperto al pubblico generalista, attraverso un palinsesto di appuntamenti elaborato all’interno del programma complessivo del Salone del Libro. La Microeditoria targata Chiari si farà così conoscere insieme al meglio delle manifestazioni della Penisola. Grazie alla formula di Superfestival, verranno posti in rilievo sia i denominatori comuni tra i festival selezionati sia le peculiarità, e la Rassegna della Microeditoria di Chiari – in crescita ogni anno – troverà una vetrina nazionale adeguata, in attesa della nuova edizione prevista per novembre 2017. Le presenze nel fine settimana del 5 e 6 novembre 2016 sono state 10.000: in quattordici anni è stato promosso un modello forte di libro e lettura. E il profilo ben delineato di un lettore esigente che non si accontenta, sceglie e riconosce la pubblicazione che fa per lui, a partire dalle piccole e piccolissime case editrici valorizzate dalla rassegna clarense. Proprio durante l’ultimo Salone del Libro di Torino, alla luce del percorso compiuto Chiari è ufficialmente entrata a far parte (unico comune del bresciano) del circuito delle 90 «Città del libro», riconoscimento conferito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, «per la capacità di veicolare l’importanza e il piacere della lettura». A questa qualifica si è aggiunta quella, recente, del Centro per il libro e la lettura, che – d’intesa con Anci – ha ufficialmente dichiarato Chiari «Città che legge», in virtù delle sue politiche pubbliche di promozione della lettura.