Il Bigio torna a far...discutere. Questa volta un pò più seriamente rispetto al solito chicchiericcio fatto da persone incompetenti e faziose che da anni ci stanno rifilando la loro imbarazzante "ignoranza". Ora per parlare di questi temi scendono in campo personalità della cultura, della storia e dell'università che qualche cosa di più interessante di quanto abbiamo sentito sin ora hanno da dire. L'Associazione artisti bresciani ha organizzato una cosa seria. Ecco il comunicato che spiega tutto. (m. p. pas.)

Da tempo al centro di un dibattito istituzionale, politico e nella società civile, a tratti anche acceso, piazza della Vittoria può essere ritenuta la “grande incompiuta” tra gli spazi più prestigiosi della città. Sui valori estetici in essa racchiusi, sulle modalità di una sua valorizzazione, sull’opportunità di ricollocare la statua di Arturo Dazzi, “Era Fascista”, da tutti conosciuta come “il Bigio”, si sono confrontati addetti ai lavori, semplici cittadini, commentatori autorevoli. Ad alimentare, e a volte a inasprire, queste discussioni concorrono la nuova centralità che la piazza sta assumendo dopo il rifacimento della pavimentazione, l’apertura della stazione della metropolitana, gli eventi spettacolari ospitati, le sculture contemporanee ivi collocate in via temporanea, e, appunto, le polemiche sul destino da assegnare all’opera del Dazzi .

Associazione Artisti Bresciani, alla luce delle finalità che la animano e delle competenze di cui è portatrice, ha organizzato, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia, un ciclo di conferenze dal titolo Non solo “Bigio”. Piazza Vittoria, Marcello Piacentini, Arturo Dazzi. Arte di regime e patrimoni dissonanti.

L’iniziativa si svolgerà nei mesi di settembre e ottobre e vedrà partecipare in veste di relatori docenti locali e di altre università italiane, con l’obiettivo di offrire alla città strumenti di conoscenza e di valutazione aggiornati e adeguati.

“Il dibattito su piazza Vittoria accomuna Brescia a numerose città europee attorno al tema dei patrimoni “dissonanti” lasciati in eredità da regimi dittatoriali del recente passato”, osserva Massimo Tedeschi, presidente di AAB.” Con questo ciclo di conferenze, crediamo di assolvere alla funzione civile, oltre che culturale, che caratterizza AAB: infatti alcune delle discussioni intorno alla piazza si basano su ricostruzioni approssimative e notizie frammentarie circa l’origine, le scelte di politica urbanistica che portarono alla sua realizzazione, gli effetti sociali che questo intervento determinò, il corredo scultoreo e decorativo che la caratterizzava, i profili e l’opera del progettista Marcello Piacentini e dello scultore Arturo Dazzi”, conclude Tedeschi.

Tutte le conferenze, a ingresso libero, inizieranno alle ore 18 presso la sede dell’AAB (vicolo delle Stelle, 4 – Brescia). L’Ordine degli Ingegneri di Brescia riconosce 1 CFP ad incontro (iscrizione obbligatoria al portale della formazione: http://www.ordineingegneri.bs.it/formazione/offerta). 

Non solo “Bigio”.

Piazza Vittoria, Marcello Piacentini, Arturo Dazzi.

Arte di regime e patrimoni dissonanti.

 

Il programma

8 settembre. Il piano regolatore, gli sventramenti, le scelte urbanistiche e le modalità realizzative che portarono alla costruzione di piazza della Vittoria (Carlotta Coccoli, Università di Brescia)

15 settembre. Piazza della Vittoria e il suo progettista Marcello Piacentini: visione architettonica, opere coeve, dibattito architettonico dell'epoca (Paolo Nicoloso, Università di Trieste)

22 settembre. L'apparato scultoreo della piazza (Francesco Baccanelli, storico dell’arte).

La statua di Arturo Dazzi: caratteristiche, danni subiti dopo la guerra, la campagna di restauri (Elisa Pedretti, Accademia Santa Giulia di Brescia)

26 settembre. Arturo Dazzi scultore e pittore. La riscoperta di un artista (Anna Laghi, Accademia di belle arti di Carrara)

28 settembre. Arte dei regimi e “dissonant heritage”. L'esperienza di Atrium (Patrizia Battilani, Università di Bologna)

6 ottobre. Obiettivi ed effetti sociali degli sventramenti di piazza della Vittoria. Gli sfrattati dell'Oltremella (Gianfranco Porta, storico).

Videoproiezione di un brano di un'intervista a una "sfollata" (a cura di Francesco Florenzano, documentarista).

Una ricerca sociale sul campo fra gli “sfrattati” (Monica Felice, liceo De Andrè).