Presso la sede dell'associazione culturale Via Glisenti 43 è stata inaugurata la mostra "Figure" con opere delle artiste Elena Suvoret e Simona Tonni. L'allestimento sarà visitabile fino a venerdì 8 aprile ogni sabato (ore 17-19) e domenica (ore 10-12).

 

Due donne, due diversi paesi e due diversi percorsi artistici hanno dato vita a un fecondo incontro di stili messo in mostra a Vestone in questi giorni con "Figure". Elena Surovet, moldava residente a Vestone, diplomata all’accademia di belle Arti di Brera, contribuisce con opere grafiche a lapis. Simona Tonni, laureata in Architettura al Politecnico di Milano, architetto e docente, specializzata nella lavorazione di ceramica e porcellana, accompagna le opere dell'artista moldava con "poesie materiche". L'esposizione si pone dunque l’obiettivo di far dialogare due diverse espressioni d’arte tessendo una comunicazione che attraversa la diversità del mezzo espressivo per approdare a un punto d’incontro nella poetica e nel significato dei soggetti raccontati.

Nei lavori di Elena Surovet spicca una profonda sensibilità poetica nell'osservare l’umano da punti di vista non consueti. Si lascia ispirare dalle figure umane, dai corpi, dai volti, da ciò che questi possono esprime in diverse posizioni, sottraendo lo sfondo e lo spazio che è parte del contesto. Restano quindi figure sospese in uno spazio ideale e assente. Il centro dell’attenzione è tutto per il soggetto. Tra gli stati emotivi, i più ricorrenti sono apatia e senso di abbandono, che sfuma nella noia e lascia trasparire la condizione dell’uomo contemporaneo: i corpi stanchi si abbandonano nello spazio.

Le “poesie materiche” di Simona Tonni sono invece piccole “creature”, cose vive: un viaggio nell'anima. Nascono dall’unione di più azioni, con lo scrivere che si accompagna al gesto di foggiare piccoli oggetti in porcellana. La ripetizione e minuzia del gesto diventa forma espressiva, che si accompagna alla ricerca del suono della giusta parola, creando cuciture d’incontro. Le parole sanno cucire, curare, custodire. Scrivere diventa la “cura”, una zattera custode di ricordi, immagini, tempi vissuti e amati, desideri sottesi. Nella scrittura, l’indicibile diventa esprimibile. Ecco quindi la ricerca dello sguardo al femminile, la curiosità verso la scrittura di grandi autrici/poetesse, perché la curiosità è la spinta propulsiva per guardare il mondo con gli occhi intrisi di altri sguardi.

Le poesie materiche guardano al crescente isolamento sensoriale del mondo e al silenzio, ciò che spaventa l’uomo contemporaneo. La poesia ha la forza di ridare consistenza ad un corpo immateriale. Poetare la parola è cura, curando l’erotika delle parole, intesa come bellezza e rimando ad un singolo universale. La poesia è svuotare il proprio vissuto, farsi voce di partecipata umanità.

"Figure" si concluderà venerdì 8 aprile con finissage e lettura di “poesie materiche”. Per aperture fuori orario contattare associazione Culturale Via Glisenti 43, Vestone al numero 328.2139658 Marilde Scalmana).