Porto di Gargnano, ore 21,15 del 19 luglio 1866. Un paio di cannoniere austriache bombardano il paese dopo che nel porticciolo è approdato un piroscafo con uno zatterone a traino. Trasporta qualcosa come 100.000 razioni di viveri per le truppe garibaldine che sono stanziate sull’alto Garda in attesa che il Generale Garibaldi decida di avanzare attraverso la Valle Sabbia in direzione delle Giudicarie trentine.

 Porto di Gargnano, ore 21,15 del 19 luglio 2016. La vicenda viene ricordata 150 anni dopo con una proposta di carattere storico nello stesso luogo, la piazza del paese, ed alla stessa ora dell’evento che un secolo e mezzo fa seminò terrore tra gli abitanti. Organizzano l’Assessore alla Cultura e la Biblioteca Civica.

Sotto la loggia dell’ex Municipio verranno proiettate immagini rievocative dei fatti: non solo molte case del paese ma lo stesso municipio fu semidemolito da bombe incendiarie che bruciarono parte dell’archivio.

Oggi molte case della piazzetta vedono murati una trentina di proiettili che attirano la curiosità dei turisti, increduli alla spiegazione.

Un secolo e mezzo fa, giusto giusto, durante la Terza Guerra di Indipendenza, l’Italia era alleata della Prussia. Avversario unico l’Austria Ungheria. In quella guerra l’Italia perse le due battaglie combattute a Custoza e a Lissa ma la straripante vittoria dei prussiani sugli austriaci a Sadowa trascinò anche noi sul podio dei vincitori, senza troppo onore.

Solo Garibaldi vinse a Bezzecca, raggiunta attraverso la Valsabbia. E lì dovette fermarsi telegrafando il celebre “obbedisco”.

Le camicie rosse erano sparse tra Desenzano e Gargnano. Per rifornire i reggimenti dell’alto Garda venne inviato da Salò a Gargnano un piroscafo cui era agganciato uno zatterone che portava 100.000 razioni di viveri. Gli austriaci notarono il movimento e mandarono le cannoniere da Torri (sponda veneta dominata dall’Austria) per intercettare il convoglio che si portò davanti a Gargnano, bombardando il paese la sera del 19 luglio. Tornarono il mattino del 20, trascinando lo zatterone al largo e affondandolo. Nel frattempo, di notte, i viveri erano stati scaricati. Vennero usate bombe incendiarie ed altre dirompenti, per abbattere gli edifici. Pesavano dai 15 ai 25 chilogrammi ciascuna.

Martedì sera la ricostruzione storica dell’evento seguita da una più pacifica e fraterna degustazione di prodotti gardesani.

Bruno Festa