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Tradizione rispettata anche quest'anno. La festa si celebra nell'ultima domenica di luglio, a partire dalla mattina, giorno prossimo alla ricorrenza della natività di Sant'Anna, madre di Maria Vergine, che cade il 26 luglio. (Quest'anno dunque appuntamento domenica 24 dalle 10 nei pressi del santuario di Valverde a Rezzato).

Il lunedì seguente la popolazione rezzatese celebra la festa di Sant'Anì (Annina), è una giornata non lavorativa durante la quale si tiene una messa solenne e viene impartita la benedizione ai bambini.

La domenica si svolge la tradizionale processione di Sant'Anna, nella quale si commemora l'apparizione di Cristo e della Madonna ad un bifolco, avvenuta in Valverde nel mese di luglio dell'anno 1399. Tutto il paese è in festa. La tradizione è spiegata nel sito della Parrocchia nel dettaglio. Migliaia le persone che si recano ogni anno al santuario per assistere a questa storica processione.


La tradizione legate all'apparizione.

Seicento anni fa durante i lavori di aratura in un campo nei pressi di Valverde i buoi che trainavano l'aratro si arrestarono e piegarono le ginocchia. Al bifolco che li guidava apparve un uomo dalla veste rossa e dal manto celeste (Cristo) che gli ordinò di gettare nel vicino laghetto i tre pani che il lavoratore teneva nella bisaccia. Il bifolco si apprestò a ubbidire all'ordine ricevuto, ma fu trattenuto dall'apparizione della Madonna che gli consigliò di tornare a supplicare il Signore di revocare l'ordine appena impartito. Se i tre pani avessero toccato le acque del lago, si sarebbero scatenati tre flagelli (carestia, peste e guerra) con i quali Cristo intendeva punire gli uomini per la loro empietà. Piegato dall'insistenza della Madre, Cristo acconsentì a che il contadino gettasse in acqua uno solo dei pani e in tutta la zona si sparse unicamente il flagello dell'epidemia. La Madonna raccomandò al bifolco di annunciare a tutti quello che aveva visto con i suoi occhi esortando gli uomini a ravvedersi e ad accostarsi di nuovo alla fede e ai sacramenti. Nei pressi del laghetto fu dapprima edificata una cappella, poi, ai primi del Seicento un vero e proprio santuario.

Nel 1711 la Vergine apparve di nuovo nella zona a due ragazzi, Paola Ogna, di otto anni e Francesco Pellizzari, di undici, che si erano recati a raccogliere castagne sul colle S. Pietro. I due fanciulli dissero di essere rimasti abbagliati da una luce vivissima proveniente dal santuario. In seguito l'edificio sacro venne abbellito e circondato da balustre esterne.


La processione

Ogni anno, nell'ultima domenica di luglio, una cerimonia di eccezionale interesse rappresenta la duplice apparizione di Cristo e della Madonna con una processione che si snoda dalla parrocchiale al Santuario di Valverde. Il corteo sacro si caratterizza per la presenza di alcuni giovani figuranti in costume che impersonano vari santi (S.Anna, S.Agnese, S.Lucia, S.Maria Goretti, S.Cecilia, S.Teresina di Lisieux, S.Maria Maddalena, S.Orsola, S.Elisabetta madre di S.Giovanni Battista, S.Elisabetta regina d'Ungheria, S.Elena, S.Tarcisio, S.Luigi Gonzaga, S.Domenico Savio, S.Giovanni Bosco, S.Francesco d'Assisi, S.Rocco) e le virtù teologali (Fede, Speranza, Carità). Al corteo partecipano anche i tre personaggi-chiave della vicenda: Cristo, la Madonna e il bifolco, impersonati da altrettanti figuranti in carne e ossa. In processione viene portato anche il gruppo statuario che raffigura un momento del dialogo tra la Madonna e il bifolco. Già dal venerdì che precede la processione questo gruppo viene spostato dal santuario alla parrocchia. Chiudono il corteo il piccolo clero e il celebrante che reca la reliquia della Santa Croce.

Durante la processione colui che impersona il Cristo incede puntando il dito, in segno d'imperio, verso il bifolco. La Madonna, circondata da un gruppo di bambine vestite di bianco, appare ornata di corona, catene d'oro e gioielli (donati al santuario dai fedeli, in segno di riconoscenza per le grazie ricevute). Il bifolco, che indossa rozzi abiti d'epoca, regge invece tra le mani una tipica pagnotta rezzatese (”biove”) e, per mostrare la sua soggezione a Cristo, cammina ll' indietro.