Si concluderà il prossimo 21 novembre in occasione della Festa della Virgo Fidelis, celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri, l’iniziativa promossa dal Rotary Valle Sabbia a sostegno dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri.
Anche il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono – nella foto - ha condiviso l’importante iniziativa e ricevuto nei giorni scorsi copia dell’opera direttamente dalle mani dell’autore Severino Del Bono e alla presenza del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Brescia Cap. Lorenzo Provenzano e del Segretario del Rotary Valle Sabbia Nicola Bianco Speroni.
Pochi sanno e forse pochi immaginano che oggi in Italia i ragazzi che sono orfani di Carabinieri caduti per cause di servizio sono circa 1.100. Se in passato l’assistenza veniva garantita presso istituti che accoglievano i ragazzi, oggi si è preferito puntare sull’”assistenza indiretta” cioè aiutare i ragazzi mantenendoli nell’ambiente in cui sono cresciuti anche per salvaguardare gli altri vincoli famigliari. L’assistenza avviene dunque mediante l'elargizione di sussidi per la frequenza di corsi di studio dall'infanzia al conseguimento della laurea, nonché di corsi di formazione e qualificazione, per facilitarne l'ingresso nel mercato del lavoro.
Il finanziamento di tutto questo avviene mediante i contributi mensili che tutti i militari dell'Arma, dal più giovane Carabiniere al Comandante Generale dell'Arma, offrono spontaneamente. Tali contributi coprono per circa il 90% le spese generali, di gestione, mentre per il rimanente 10% si fa fronte con le offerte di privati cittadini. Nessun intervento finanziario avviene da organi pubblici e dello Stato. Tale finanziamento è motivo di vanto e orgoglio per l'intera Arma perché concretizza il legame ideale, che lega l'Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunati.
Il Rotary Valle Sabbia ha raccolto l’offerta del pittore Severino Del Bono che ha realizzato un ritratto intitolato “La Benemerita” dedicato all’Arma dei Carabinieri, ponendo in primo piano e confermando la storica attenzione dell’Arma al mondo dell’arte.
La Benemerita, è il termine che designa comunemente, per antonomasia, l'Arma dei Carabinieri. La fiamma - segno distintivo dell'Arma - che si staglia sui panneggi iper-realisti della Giustizia bendata e sullo sfondo dei colori della bandiera italiana è simbolo per Del Bono: “dell’ardore e dell’impegno dell’Arma nel perseguire il duplice ideale della Giustizia e dell’Assistenza”. «I Carabinieri e le arti» è stato anche il titolo del calendario pubblicato dall’Arma nel 2016, anno in cui la bandiera è stata decorata della Medaglia d’oro per «la meritoria opera svolta a salvaguardia del patrimonio culturale italiano e internazionale».
Severino Del Bono, bresciano, è un pittore considerato “classico” nel senso che la sua tecnica richiede tempi lunghi, precisione e attenzione per i dettagli oltre a rigore e disciplina. La tensione emotiva, irrazionale, che appare strenuamente imbrigliata nel rigore delle forme e nel controllo risaputo del colore, serpeggia, come in filigrana, sula superficie nitida dei suoi ritratti e appare là, dove la luce scolpisce le fisionomie, nelle zone di confine chiaroscurale, nel contrasto deciso tra fondo e figura. E proprio in questo affascinante contrasto risiede il mistero della sua pittura, in questa energia trattenuta, vigile, che inserisce le figure in uno schema ricorsivo, salvo poi lasciarne affiorare il calore sull’epidermide, sulle labbra turgide, sulle espressioni, così spesso modulate in variazioni minime, ma vividissime. Ai suoi ritratti, cui è intenzionalmente sottratta la potenza evocativa dello sguardo, Severino Del Bono impone un diverso tipo di eloquenza. Come i ciechi, che acuiscono i propri sensi per supplire alla mancanza della vista, così Severino Del Bono concentra l’espressività dei suoi soggetti nei volti, in ciò che resta della fisionomia femminile, ma non si limita a questo. Inserisce anche una serie di oggetti e accessori, particolari complementari che con quelle figure intrattengono un enigmatico gioco di rimandi ed evocazioni.
Severino del Bono gioca ironicamente sul tema della visione, negandola e affermandola allo stesso tempo. La correlazione tra forza spirituale interiore e cecità è attestata anche da Plinio, il quale sosteneva che “una profonda meditazione rende ciechi, poiché la capacità visiva si ritira all’interno”. Alla luce di queste suggestioni, è evidente che le donne di Del Bono possono essere interpretate anche come esempio di bellezza che trascende la bellezza fisica. Una bellezza, classicamente intesa, capace di comprendere quelle doti di introspezione che sono, da sempre, prerogative del divino.
C’è tempo dunque fino al 21 novembre per richiedere al Rotary Valle Sabbia – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – copia a stampa (50x50) della tela originale di Del Bono. L’offerta di 25 euro verrà devoluto interamente all’ dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri.