Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ex vicesindaco di Gavardo Sergio Bertoloni sulla questione del depuratore del Garda.

Incontro l’altro ieri l’Architetto  Stefano Beltrami, responsabile dell’Urbanistica del Comune di Gavardo, al quale racconto della mia presenza ad un vertice politico che aveva il compito di informarci, della depurazione del Garda ed è là che apprendo la notizia, già per altro, ormai, di dominio pubblico da mesi, dove Gavardo è designato ufficialmente sede del depuratore. L’Architetto, a sua volta, mi informa che l’indomani si sarebbe svolto in Regione l’incontro con tutti i sindaci interessati, per la presentazione del megaprogetto.  Mi dice che Gavardo, attraverso il responsabile delle infrastrutture ingegner Ileana Filippini, avrebbe avanzato l’insormontabile difficoltà di collocare un depuratore più ampio di quello già approvato dalla mia Amministrazione, per depurare le fognature di Vallio, Villanuova, Gavardo, Muscoline, data la zona impervia del Chiese sulla sponda destra, alle pendici del San Martino, vicino alla Centrale Idroelettrica già esistente. Badate bene, questo è ciò di cui i nostri autorevoli tecnici (e certamente la stessa Commissaria Prefettizia) erano a conoscenza fino al  17 gennaio, quando avrebbero appreso in Regione : che si è deciso (!) di predisporre un megaimpianto sulla sponda destra del Chiese (dove non manca certamente l’area, un’area dove a lungo abbiamo vagheggiato l’insediamento di un’industria). Una depurazione delle fognature di centinaia di migliaia di abitanti e molti di più ancora, nel periodo del turismo !  Ora mi chiedo come gli esperti progettisti facciano a pensare queste cose. Eppure, scartata l’ipotesi della conduttura sublacustre, perché troppo costosa specialmente nella manutenzione, scartata l’ipotesi del depuratore a Visano perché ci si invischierebbe in una megacausa con i Sindaci della Bassa  e nel contenzioso tra ex gestori dell’impianto esistente e Provincia. Ecco allora che Acquebresciane ci presenta un progetto con i “sacri crismi” dell’Università degli Studi di Brescia .Già si pensa di portarci in pellegrinaggio, in pulmino (se saremo troppi) a visitare un depuratore, dove potremo verificare che tutto sommato “pensavamo fosse peggio” e però ci avvertono che non si tratta comunque di una “fabbrica di saponette”. Quindi Gavardo pare il Comune destinato al “sacrificio”. Questa la sentenza delle “magnifiche sorti e virtù progressive” destinata al nostro  amato paese. E magari si ammanta  per giunta di convenienza straordinaria, già perché gran parte delle acque verrebbero versate (vi ricordate ? sponda destra del Chiese !) nel Naviglio e quindi un vantaggio per l’agricoltura !

Veniamo ora al dunque. Mi risulta che a partire dal giorno della convocazione (17 gennaio) in Regione Lombardia vi siano 45 giorni per venire alla decisione finale, si dice “concordata”. Si teme infatti di perdere i 100 milioni di euro già stanziati, per altro i rimanenti 130 necessari ce li ritroveremo in bolletta,  già in bolletta,penso Gavardo compreso. Inoltre si afferma che abbiamo perso anche troppo tempo, il Garda è allo stremo, l’intervento non è più rinviabile, assolutamente e deve essere veloce…

Io credo che una soluzione sia possibile logica ed assolutamente equa. Pur riconoscendo l’ansia dei Sindaci del Garda e condividendone le necessità ed i diritti dei loro cittadini, è necessario un franco ed elementare ragionamento. Se il lago ha un problema questo non deve essere scaricato (e scaricato in tutti i sensi , trattandosi di “liquidi”), su altri cittadini. Prima deve dimostrare il suo impegno ed il suo interesse vero a risolvere il problema. Trovi nel suo territorio un’area per la sua depurazione. Successivamente scarichi pure le acque depurate, se necessario nel Chiese, ciò lo potremo valutare in seguito. Permettetemi di dire ( abitiamo a Gavardo, ma non veniamo da Marte…), con tutto rispetto, sappiamo che non tutte le aree del lago di Garda sono la meraviglia del creato o hanno la vista mozzafiato. In ogni caso è un problema anche e specialmente della loro comunità e si comportino con la responsabilità conseguente, verso la comunità che invoca la depurazione e verso le comunità che non sono direttamente coinvolte nel loro problema. Comunque sia decisa una collocazione nel territorio del Garda ritenuta la più idonea .Infine, per quanto ci riguarda,  vi sembra logico che ci “sparino”, in condutture di circa un metro, tutti i liquami della sponda del lago, a partire da Gargnano in poi ? E’ inutile sottolineare che anche i costi sarebbero nettamente inferiori se prevalesse questa proposta. Ecco perché parlo di “una lunga storia nata male e che può finire peggio, per noi”.

Ex Vicesindaco del Comune di Gavardo

Sergio Bertoloni