Riceviamo e pubblichiamo questa lettera sulla vicenda che riguarda la cittadinanza onoraria a Mussolini per il comune di Salò.

Se anche le istituzioni locali, come il consiglio comunale e il sindaco che ha giurato fedeltà alla Costituzione, non trovano spontaneo ed immediato cancellare il tributo simbolico, la cittadinanza onoraria, che è emerso essere stata data a Benito Mussolini (che è per antonomasia  a fianco di Hitler simbolo dell’estrema devianza fascista) e peggio ancora si riduce la questione  a  materia elettorale, allora possiamo dire che Salò si merita l’appellativo di Capitale, se non storica, morale della RSI. 

Il voto della mozione che chiedeva la rimozione di quel riconoscimento pubblico avrebbe necessitato 5 minuti di discussione.

L’approvazione doveva essere scontata, senza distinguo.

L’atto del rimandare sine die tale gesto di fatto affossa la proposta, e risulta, come è stata definita giustamente, una decisione ridicola ed offensiva nei confronti del consiglio comunale.

Il rimandare può voler  dire solo una cosa: non si era d’accordo con la proposta di rimarcare oggi una cesura netta con il fascismo e Mussolini.

Come ANPI avevamo spiegato la necessità di farlo, di farlo oggi e a maggior ragione di farlo a Salò.

Oggi possiamo solo esprimere la nostra disapprovazione e sottolineare il significato preciso di questa scelta.

 

Chi ha gioito e festeggiato sono i numerosi rappresentanti neofascisti accorsi sul posto o che hanno fatto pressioni in questi giorni.

Citiamo un loro messaggio: ”Cancellare la cittadinanza a Mussolini significherebbe cancellare un pezzo di storia, nascondere e dimenticare un passato e un Ideale che proprio a Salò ha trovato la sua massima espressione; la cittadinanza non può essere tolta o concessa in base ai capricci di certe fazioni politiche perché è legata imprescindibilmente al sangue, al suolo e allo spirito di un popolo”

 

Ieri, 8 aprile 2019, la maggioranza che guida Salò ha tolto la maschera. 

Nei fatti ha dimostrato come il tema Mussolini sia un capitolo aperto anche per loro, che non sono disposti a prendere le distanze da quella storia e da quei valori dimenticando loro la storia a i valori costituzionali sui quali hanno giurato, da rappresentanti delle istituzioni, al loro insediamento.

Possiamo quindi dire: Neofascismo e Salò, il sodalizio è tornato. 

La scelta l’hanno fatta. Ora è tutto più chiaro.

 

In tale contesto, peggiorato rispetto al momento della sua ideazione, presentiamo un iniziativa importante.

Da notare che l’organizzazione coinvolge diverse sezioni dell’Anpi e la "rete 25 aprile … sempre Garda Valsabbia”.

Ricordiamo che sarà trasmessa in streaming. 

Sul sito www.voltipartigiani.it  le indicazioni operative.

 

Nota finale. 

A seguito delle vicende salodiane verrà indetta un assemblea per valutare le opportune risposte che l’associazione dovrà dare a questa situazione.

Antonio Bontempi

Anpi Medio Garda