Ognuno ha i suoi piccoli-grandi drammi in questo tempo assurdo e surreale. Proviamo a raccontaceli sul nostro portale www.51news.it. Comincio io. Non poter uscire, non poter fare vita sociale, incontrare gli studenti, e così via.

Io voglio raccontarvi della mia mamma Celeste, 97 anni. Ha molti acciacchi ma niente al momento di grave, anche se la sua vita è legata ad un equilibrio sottilissimo. E’ ben curata, accudita e protetta nella struttura di Casa San Giuseppe a Gavardo sotto le cure di una donna straordinaria e coraggiosa come suor Serafina e di tutto il suo gruppo. Lo so che è in buone mani, che meglio di così non potrebbe stare. Ci viene concesso un passaggio al giorno, una sola persona, per pochi minuti. So che è giusto così che è una misura attuata per il bene di tutte, così fragili, così precarie…

Però l’altro giorno sono passata e lei mi ha detto: “Ma perché non mi venite più a trovare?”. Era stranamente lucida. “Ma perché te ghe chel stras sola facia? (la mascherina)”. Come si fa a spiegarle che siamo in guerra, ma non come quella che lei ha vissuto da giovane. Questa è guerra subdola e difficile,  disarmante contro un nemico invisibile. Che non possiamo andarla a trovare. Penserà che l’abbiamo abbandonata, chissà come vive questa cosa. E’ una cosa che mi tormenta molto. E sono certa che è una situazione che riguarda molti, lontani dai propri cari anziani, incosapevoli. Indifesi.

Maria Paola Pasini   

 

ps la fotografia è naturalmente di qualche tempo fa