“Siamo stanchi di attacchi strumentali e speculazioni su vite umane dettati unicamente da fini politici”. Questa la replica di Floriano Massardi, vice capogruppo della Lega al Pirellone, alle dichiarazioni del consigliere Girelli (PD) su RSA e Sanità lombarda. “È bene fare chiarezza una volta per tutte – prosegue Massardi – sulle RSA e sul modus operandi di Regione Lombardia. Come ha evidenziato l’Assessore Gallera stiamo assistendo ad una squallida operazione di travisamento della realtà. In primissimo luogo la Lombardia non ha mai imposto o chiesto alle RSA di mettere pazienti Covid con gli altri degenti, è esattamente il contrario. Si è arrivati a domandare aiuto a determinate RSA perché la situazione era disperata e servivano posti per salvare vite umane e mi stupisce la superficialità con cui qualcuno sta speculando sulla cosa. La delibera dell’8 marzo prescriveva requisiti chiarissimi e inoppugnabili: spazi separati e personale dedicato esclusivamente ai malati di Coronavirus. Le strutture che hanno preso in carico questo genere di pazienti sono state pochissime sul territorio regionale, proprio per la presenza di stringenti requisiti voluti dalla Regione. Per quanto riguarda poi la situazione generale delle residenze per anziani vorrei ricordare come sebbene queste siano sempre in stretto contatto con le ATS, la loro gestione operativa è nelle mani dei Comuni, spesso proprietari delle strutture, oppure di privati”.

“C’è poi un’altra questione – puntualizza Massardi – che deve essere sottolineata e che riguarda le dichiarazioni di Girelli della scorsa settimana. Mi chiedo francamente con quale coraggio si possa affermare che l’eccellenza lombarda costituisca un modello da non seguire. Temo non si renda conto di come tutti i Paesi civili stiano prendendo esempio da noi rispetto alla gestione dell’emergenza. Si è accorto che anche gli Stati Uniti stanno ponendo in essere le medesime misure richieste da Fontana fin dai primissimi momenti della crisi, quando i suoi colleghi di partito andavano in giro a far apertivi o invitavano a tenere tutto aperto? La verità è che è arrivato uno tsunami e nonostante tutto il modello Lombardia ha retto il colpo, nonostante il ben misero aiuto arrivato dal Governo centrale. Non si pretendeva molto, bastava che l’Esecutivo e la Protezione civile nazionale facessero il loro mestiere, fornendo ad esempio un numero congruo di dispositivi di protezione individuale. E invece son arrivate le rimanenze (solo due milioni di mascherine certificate a fronte delle venti milioni necessari) – chiosa Massardi – ci siamo dovuti arrangiare anche su questo fronte”.