Il Coordinatore del Partito Democratico della Valle Camonica, Pier Luigi Mottinelli, che da sempre si impegna per la valorizzazione delle zone periferiche, interviene in merito al digital divide  che in queste settimane di emergenza Covid19 ha evidenziato  l'isolamento digitale al quale sono da sempre costrette le aree montane.

"Da sindaco prima e Presidente di Provincia poi, da componente di UNCEM e di ANCI, è da anni che mi batto affinché chi vive in montagna abbia le stesse opportunità di chi vive nei grandi centri urbani. Questa epidemia sta facendo emergere in modo ancora più evidente le difficoltà  oggettive e pratiche di lavoratori e studenti che non hanno idonei strumenti per comunicare virtualmente con l'esterno, perdendo così lezioni, riunioni e faticando quindi nell'interazione scolastica, lavorativa e sociale. E' necessario avviare un programma nazionale sulle smart valley e sulle green communities, individuando nuovi servizi garantibili nelle aree montane e interne attraverso la banda ultralarga nel campo dei trasporti, della formazione, della sanità, della comunicazione e del marketing territoriale.

Mi auguro che le Istituzioni, le Società private, le Associazioni di Categoria aprano al più presto un confronto per affrontare concretamente questo grave problema che vede ancora una volta le  comunità resilienti, già geograficamente svantaggiate, pagare in prima persona per la mancanza di interventi specifici volti  allo sviluppo infrastrutturale ed economico dei loro territori, già oggetto di abbandono, desertificazione, spopolamento. 

Le distanze tra le persone che vivono la montagna saranno inevitabili per un buon periodo di tempo, ma possono essere un’opportunità per tutti, inversamente proporzionale alla facilità delle comunicazioni su viabilità ordinaria, se avremo a disposizione infrastrutture digitali adeguate e per questo motivo occorre che lo Stato e le Regioni intervengano su più fronti: accelerando, ad esempio,  il Piano Nazionale per la banda ultralarga, comprendendo le case sparse, che non sono mappate nel Piano; dando la possibilità ai Comuni di dotarsi di ripetitori mobili attraverso risorse regionali. In Lombardia, e in particolare nel bresciano, esistono Comunità Montane e Unioni di Comuni: formiamo al loro interno le competenze digitali adeguate. Le Unioni aggregano i servizi, promuovono lo sviluppo locale; sono il fronte ideale da utilizzare per innestare la transizione al digitale, non solo acquisendo insieme applicativi, ma anche definendo percorsi di crescita e sviluppo per migliorare i servizi della PA, ai cittadini, alle imprese. La svolta tecnologica deve essere il motore della trasformazione, lo strumento di ridisegno del sistema di governo del territorio. Perché ciò accada, però, occorre abbandonare la strada perdente dei singoli progetti, per portare il digitale e le sue potenzialità al cuore delle decisioni istituzionali e organizzative".