A occhi aperti. Domenica 6 giugno all’oratorio di Rezzato, dalle 14.30, l’Azione Cattolica diocesana vive l’appuntamento annuale del Meeting che quest’anno è “unconventional”, è online con una serie di attività da vivere insieme nelle parrocchie e nelle macrozone.

C’è una grande voglia di ripartire e di ritornare a incontrarsi in presenza, ma il Meeting si svolgerà ancora in modo virtuale. La pandemia chiede a tutti di partecipare ancora da remoto.

“Quest’anno vivremo il Meeting, la storica festa che vede riunita l’Associazione, in modo non convenzionale nel rispetto delle persone, fragili e meno fragili, nel rispetto della salute di tutti, nel rispetto delle regole sociali che aiutano a preservare la comunità. L’opportunità di questo Meeting – spiega Sirio Frugoni, Presidente diocesano dell’Azione Cattolica – è di generare processi; è condividere un sogno, proprio a partire da quelle relazioni che sono l’essenziale dell’essere Associazione, dell’essere Chiesa. E non si esaurirà con il momento celebrativo del 6 giugno, ma impareremo a sognare a occhi aperti lungo tutto il nostro cammino. Desideriamo metterci alla prova nel sognare insieme, nel generare idee che ridisegnino stile e sostanza delle relazioni future”.

Il sogno è proprio il tema affrontato durante il Meeting. Parliamo del sogno di Giuseppe, del sogno di Martin Luther King e del sogno di Papa Francesco. “Sognare, per Papa Francesco, non significa – continua Sirio Frugoni, Presidente diocesano dell’AC – illudersi o fantasticare, ma vedere con gli occhi della speranza un futuro diverso e cominciare a costruirlo insieme, come fratelli e figli che affidano a Dio ogni sforzo di bene compiuto”.

“Vivere – scrive David Weatherford – non significa realizzare i nostri sogni. Credo sia piuttosto scoprire la verità, il suo significato e il suo scopo. E questo può avvenire in qualunque luogo ci porti il nostro viaggio”.

Sullo sfondo l’importanza delle relazioni tra le persone. “L’Azione Cattolica, come associazione, esiste per la profondità, la significatività delle relazioni tra le persone in una dinamica costruttiva con tutta la realtà in cui l’associazione esiste. Si vivono le relazioni nel calore dell’amicizia, delle storie, degli eventi, degli incontri, ma non solo. Le relazioni, così come le intendiamo in Azione Cattolica, si vivono – conclude Sirio Frugoni – anche nella condivisione di un ideale, di pensieri alti e profondi, di intenzioni, di obiettivi da raggiungere insieme. Una relazione che nasce dalla vocazione battesimale laicale. Abbiamo scelto di essere Azione Cattolica proprio perché ne condividiamo gli ideali, lo stile e il carisma”.

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