Pubblichiamo questa lettera del prof. Marco Basile di Toscolano Maderno sulla tragedia di Umberto e Greta.

Davanti alla morte è difficile trovare le parole per esprimere una qualsiasi riflessione, soprattutto quando si tratta di giovani vite, strappate dalla insensatezza di chi non ha neppure avuto l’onestà di costituirsi subito. Voglio esprimere alle famiglie di Greta e Umberto, la mia vicinanza al loro dolore, a cui si unisce il desiderio di tenere vivo il loro ricordo perché incidenti simili né possano né debbano accadere mai più.

La comunità di Toscolano Maderno, attonita, chiede che la giustizia sia inflessibile davanti agli esecutori di tale episodio. Non è accettabile che il lago si trasformi in una pista da corsa, dove sfrecciare ignari dei pericoli a cui si va incontro e dei quali possono essere vittime anche terze persone. Sarà inutile questa morte se non si riuscirà in tempi brevi ad estendere anche alle imbarcazioni la legislazione relativa al delitto stradale. Come rappresentante politico, seppure di una minoranza, penso sia doveroso dire ai genitori, che non sono soli in questa battaglia che chiede giustizia, non sono e non devono essere lasciati soli. E’ importante che al loro fianco ci si stringa tutti, di qualsivoglia appartenenza politica, perché la vita di due ragazzi appartiene a tutta la comunità.

Mi piacerebbe che il paese potesse in questa estate far sentire la loro presenza a quanti vi verranno per trascorrere le vacanze. Dobbiamo far sentire che non vogliamo dimenticarli, anzi nel loro nome accogliere i giovani che sceglieranno Toscolano Maderno come meta estiva. Uno striscione all’ingresso del paese, una loro immagine sul lungolago, una strada che li ricordasse, li farebbe sentire vivi a noi tutti, farebbe capire che Toscolano Maderno grida giustizia e che il lago sia luogo di vita, incontro di gioia e non di morte. Non lasciamo che il tempo cancelli questa disgrazia e che essa lo resti solo per le famiglie, facciamo diventare queste morti la nostra voce perché essa sia l’ultima e che una legge possa tutelare –nel nome di questi ragazzi –la navigazione sicura.

A Greta e Umberto ci stringiamo tutti in un ideale abbraccio, che faccia sentire che la loro morte non è stata inutile, che la loro vita ha avuto un senso molto più alto di quello che potevano immaginare. La loro tragedia è stata un sacrificio, e come tale ha un alto valore. Siamo orgogliosi di essere stati loro concittadini, ma ancora di più lo saremo se non lasceremo che cali il silenzio su questa vicenda. Grideremo fin che avremo forza giustizia nel loro nome per i loro genitori, per loro perchè non si può morire in una notte d’estate per la leggerezza di chi non ha compreso che il lago è fatto per la vita

Marco Basile