“La navigazione sul Garda: quale futuro?”.  Dopo un doveroso differimento, si è tenuta sabato 13 novembre a San Felice la prima assemblea pubblica, organizzata da “Rispettando il Garda”, comitato che invita i cittadini alla partecipazione, perseguendo cinque obiettivi concreti: omicidio nautico da equiparare a quello stradale, navigazione pubblica da ripensare e potenziare, controlli da migliorare sia con l'integrazione di nuovo personale che con l'implementazione di nuove tecnologie, una tempistica che preveda la graduale riduzione della potenza dei motori sul lago, educazione al territorio e alle acque gardesane nelle scuole. Questi i punti dai quali il comitato parte per indicare una direzione di sviluppo sostenibile.

Tanti gli interventi: Serena Uberti ha aperto l'incontro spiegando che si vuole creare un luogo mancato negli anni recenti, in cui discutere pubblicamente delle eccellenze da valorizzare e delle criticità da affrontare sul Garda. 

Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, è stato il primo ospite a prendere parola e ha ricordato l’impegno profuso dal 1955 e ancora oggi per unificazione e chiarezza normativa e amministrativa tra le tre tra Regioni e Provincia di Trento. Per il comitato Rispettando il Garda è fondamentale il dialogo con i decisori e amministratori, per supportare le iniziative virtuose, ma anche per proporre e vigilare, rinnovando il senso di comunità che deve essere al centro della progettazione del futuro del Lago di Garda.

Gli avvocati Virgilio Frau e Caterina Braga han fatto il punto sulla normativa vigente e sul disegno di legge per l’uniformazione delle disciplina tra omicidio stradale e omicidio nautico, ricordando l’importanza di costruire identità, consapevolezza e cultura del lago sin dalle scuole anche con l’occasione della giornata nazionale del mare  e della cultura marinara, l’11 aprile. Presente anche Rossana Seccabiani, che a oggi ha raccolto oltre 125.000 firme sulla piattaforma Change.org, proprio per sollecitare un aggiornamento della legge https://www.change.org/p/vogliamo-che-omicidio-nautico-e-stradale-siano-equiparati-e-giustizia-per-umberto-e-greta

Ugo Cobelli e David de Regibus, tra i fondatori del comitato, sono intervenuti presentando altri argomenti che saranno approfonditi e discussi nei prossimi incontri: la questione della fauna ittica nel Garda e le discipline remiere, che sono tradizione e futuro per un'attrattiva turistica di qualità.

Anche gli interventi dal pubblico sono stati ricchi di contenuti interessanti: Sergio Salodini del Distretto Economia Solidale del Basso Garda è intervenuto per ricordare l'importanza dello scegliere il tipo di turismo che si desidera attrarre, Emilio Comini, per molti anni amministratore gardesano, ha toccato il tema della navigabilità delle acque interne, introdotto la questione dei depuratori e soprattutto dello stato fognario nei nostri comuni, chiedendo coraggio e urgenza, Aurelio Nastuzzo, già fondatore del gruppo Amici del Lago, ha ricordato l'importanza del livello delle acque e del trovarsi, finalmente pubblicamente, a parlare del Lago di Garda, Lorenzo Tonini, presidente del Circolo Vela Gargnano e della 100 miglia ha parlato delle possibilità di controllo telematico, che sarebbero già da tempo disponibili e che potrebbero cambiare le condizioni odierne di traffico fuori controllo sul lago, definite da selvaggio west.

Erano presenti anche i famigliari di Umberto Garzarella, uno dei due giovani che hanno perso la vita nel criminale incidente di giugno, accompagnati dall'avvocato Raimondo Dal Dosso. Per loro è importante che la tragedia che li ha colpiti non si ripeta e che ci si adoperi per fare in modo che il lago sia sempre più sicuro ed apprezzato per la sua bellezza, non preda di un turismo selvaggio, che non sa nemmeno goderne i pregi.

Se da tempo alcuni gardesani pensano che ci debba essere un cambiamento strategico nella direzione di sviluppo del territorio, è stata proprio la vicenda di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti che ha scosso la comunità in modo tale da rendere innegabile ed urgente la necessità di iniziare questo percorso. È stato un incontro vivace e partecipato, l'idea alla base dell'assemblea è chiara: è il momento di prendere decisioni importanti per il Garda e va fatto insieme, nessuno si senta escluso da un processo con le cui conseguenze convivremo tutti.