Riceviamo e pubblichiamo un intervento promosso da Michele Peruzzi e Leonardo Dibiase Prati, universitari desenzanesi che frequentano quotidianamente le sale studio della biblioteca e hanno deciso di far sentire la loro voce in merito alla decisione del Comune di trasformare in parcheggio a pagamento l'area di sosta davanti a Villa Brunati, sede della biblioteca.

 

Gli studenti della biblioteca di Villa Brunati dicono un no forte e chiaro al parcheggio a pagamento. In pochi giorni la petizione online dei giovani desenzanesi contro il parcheggio a pagamento ha raggiunto oltre 500 firme. Il malumore è nell’aria: “Speculare sul diritto allo studio e alla cultura non è accettabile”, queste le parole degli studenti.

La petizione è stata promossa dagli studenti che utilizzano le aule studio della biblioteca: "Come studenti non siamo contrari all’istituzione di nuove aree di sosta a pagamento che portino introiti da reinvestire in servizi ed opere per la comunità. Probabilmente, però, l'amministrazione comunale nel prendere questa decisione non ha considerato il numero di studenti che utilizzano il parcheggio per accedere alle aule studio e di conseguenza non ha ritenuto opportuno interpellarci". Gli studenti si troveranno di fronte a un bivio: pagare il parcheggio o rinunciare alla fruizione degli spazi offerti dalla biblioteca. "La messa a pagamento del parcheggio di Villa Brunati renderà molto difficile trovare stalli gratuiti nelle vicinanze della biblioteca che possano essere utilizzati da noi studenti, considerando che già ora i parcheggi gratuiti nei pressi sono limitati”.

A capitanare l’iniziativa condivisa da tutti i giovani fruitori della biblioteca sono Leonardo Dibiase Prati, studente di giurisprudenza, e Michele Peruzzi, studente magistrale in neuroscienze: “In queste settimane di sessione di esami l'amministrazione comunale invece di ampliare gli spazi di studio riduce la possibilità di accesso a tanti studenti. E la biblioteca di Villa Brunati è l’unico luogo pubblico di studio disponibile a Desenzano, non esistono alternative”. Cosa chiedono gli studenti a gran voce? Un confronto per una soluzione che permetta ai giovani di continuare a fruire liberamente della biblioteca: “Se servono soldi si possono trovare in altro modo, non a scapito di chi non lavora e sta investendo attraverso lo studio nel suo futuro e nel futuro della collettività. Attendiamo fiduciosi una risposta rapida dall'amministrazione comunale".

Michele Peruzzi, Leonardo Dibiase Prati