Sabato 25 novembre alle 20:45, presso il Salone Pio XI, Andrea Giustacchini del Teatro Gavardo sarà in scena con “La guerra negli occhi”. Lo spettacolo è dedicato al generale degli alpini Giuseppe Giacobinelli a 50 anni dalla scomparsa ed è prevista la partecipazione del Coro La Faita. Ingresso libero.

La serata, patrocinata dal Comune di Gavardo, è stata organizzata dal gruppo Alpini gavardese nel centenario di fondazione e vede Giustacchini recitare in dialetto il testo scritto e diretto da John Comini, liberamente tratto dal volume "A chi dimanda di me", in cui Maurizio Abastanotti ha raccolto lettere e diari di soldati valsabbini e gardesani al fronte durante il primo conflitto mondiale, e da altri testi che narrano la grande guerra, comme "Un anno sull'altopiano" di Lussu e "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Remarque. 

“La guerra negli occhi”, che viene rappresentata con l'assistenza tecnica di Peppino Coscarelli, Luca Lombardi e Sara Ragnoli, è il racconto di episodi della vita di un soldato semplice della grande guerra, dalla trionfale partenza verso una vittoria che sembrava certa e rapida, alla tragica realtà della trincea. La narrazione è costellata da piccole vicende di vita quotidiana ed episodi cruenti come la decimazione o l’attacco contro la trincea nemica, ma non mancano tocchi di umorismo e di umana solidarietà. Insieme alle vicende del protagonista si intrecciano le storie di quattro suoi amici di paese, che per un verso o per l’altro rimarranno segnati per sempre dal dramma della guerra. 

Il centenario degli alpini di Gavardo si intreccia con la celebrazione del 50esimo della scomparsa del generale Giuseppe Belardinelli, morto a Gavardo il 20 maggio 1973. 'El colonel', come molti suoi concittadini continuavano a chiamarlo anche dopo la promozione a Generale della Riserva, viene ancora ricordato da chi l'ha conosciuto per la forte personalità e la sua intraprendenza che hanno lasciato il segno in paese. La sua carriera militare, cominciata nel settembre del 1912, fu caratterizzata da forte spirito d’iniziativa e dedizione senza riserve che lo portarono a scalare la gerarchia: con la sola licenza elementare, senza aver frequentato l’Accademia Militare, in soli tredici anni passò da soldato semplice a capitano. 

Dopo il suo congedo nel 1946, egli fu sostenitore o animatore in molteplici realtà associative e istituzionali a Gavardo, dal consiglio comunale, alla presidenza della scuola materna, al gruppo della montagna, al tiro a segno. Firmava con lo pseudonimo 'L’Alpino Giaco' le frequenti missive, lettere, biglietti intestati che inviava agli alpini attraverso il suo più stretto collaboratore, Isidoro Codenotti, reduce da Nikolajewka, storico capogruppo di Gavardo. L’Associazione degli Alpini sia nel Gruppo di Gavardo, sia nella Sezione Montesuello, era sempre al centro delle sue attenzioni. Alla sua generosità si deve, per esempio, la costruzione della Chiesetta degli Alpini sul Monte Tesio. L’amore per la musica, che aveva condiviso con la moglie Anita, era continuato anche dopo la scomparsa di lei. Dedicò infatti tempo e risorse alla fanfara alpina, incoraggiando soprattutto il talento dei giovani musicisti. Un austero masso di granito del “suo” Adamello lo ricorda nella piazzetta davanti alla Scuola dell’Infanzia “G. Quarena” di Gavardo. Nella foto, Giacobinelli con il sindaco Franchi.

Le celebrazioni degli alpini di Gavardo proseguiranno nella giornata di domenica 26 novembre con la Festa del tesseramento che prevede il ritrovo alle 8:15 presso il monumento al Generale Giacobinelli. Alle 8:30 Alzabandiera, alle 9 S. Messa nella chiesa parrocchiale Verso le 9:50 carosello della Fanfara Alpina Valchiese in piazza De Medici, mentre alle 10:20 partenza della sfilata e onore ai Caduti presso l’Ospedale. Alle 11 la Fanfara Alpina saluterà gli ospiti della RSA “la Memoria” e alle 11:50 Ammainabandiera al Monticello. Alle 12:30 la mattinata si concluderà con il pranzo alpino al Monticello.